L'agroalimentare si sa, ci fa apprezzare nel mondo, al di là del famoso stereotipo che ci vede come mangiatori di pizza e pasta impegnati nelle strade di paese a suonare mandolini. Ma non solo, perché anche il vino si distingue per essere un'eccellenza del Belpaese. E se a quest'ultimo si unisce il forte business dell'alta moda made in Italy, la formula non può che essere vincente.

Tra chi ha saputo fondere insieme queste due eccellenze c'è Feudi del Pisciotto, una tenuta che sorge in Val di Noto, in Sicilia.
Tra i fiori all'occhiello della cantina, e dicitura non può essere più azzeccata facendo riferimento alla moda, c'è la "Collezione grandi stilisti", un progetto di design e di sensibilità sociale.

L'azienda possiede 43 ettari di vigneti posti ai margini della Riserva naturale Sughereta di Niscemi e a pochi km dal mare, un microclima ideale per la produzione di grandi vini
Visto il potenziale del territorio, dal punto di vista enologico, Paolo Panerai, editor-in-chief e ceo di Class Editori e produttore di vino in Toscana, nel 2002 ha deciso di investire nell'acquisizione della proprietà.
Una tenuta che riprende l'antico processo di vinificazione; tecnica che prevedeva la sola forza di gravità come strumento per la movimentazione dell'uva e del mosto-vino.

La cantina produce attualmente circa 500mila bottiglie suddivise in 15 etichette. Oltre alle etichette disegnate dagli stilisti, Feudi del Pisciotto ha una linea, Baglio del Sole, che testimonia la capacità di realizzare vini adatti al consumo quotidiano e una linea di alta gamma ove si collocano i progetti enologici più avanzati della Tenuta, tra cui spicca L'Eterno, vino che nasce nei vigneti di altura della tenuta.
 
Vini
Da sinistra: etichetta a cura di Missoni, Carolina Marengo, Gianfranco Ferrè e Versace
Fonte: © Feudi del Pisciotto

Ma come è nata l'idea di abbinare due eccellenze come il vino e l'alta moda?
"L'idea è nata nel 2007 con l'intento di valorizzare le due eccellenze del made in Italy che esportiamo in tutto il mondo; un matrimonio che ha dato vita alla collezione. La linea di punta vanta etichette disegnate da grandi firme dell'alta moda come Versace, Missoni, Blumarine, Alberta Ferretti, Gianfranco Ferrè, Brioni, Giambattista Valli, Carolina Marengo e Stephan Janson. I vini sono molto apprezzati sia dalla critica che dal pubblico, perché coniugano l'eccellenza del contenuto con la bellezza dell'etichetta".

Che rapporto c'è tra voi e gli stilisti? Come è nata la collaborazione con loro?
"La collaborazione con gli stilisti è nata grazie ai rapporti personali, ma anche professionali, scaturiti dalla mia attività di direttore ed editore del Gruppo Class che, oltre a pubblicare quotidiani e riviste in ambito finanziario, realizza diversi magazine di lifestyle e moda. Ma soprattutto è nata dalla volontà di lanciare insieme un progetto di sensibilità sociale finalizzato a valorizzare il patrimonio storico e culturale di una terra come la Sicilia. Gli stilisti che hanno partecipato al progetto, infatti, hanno rinunciato alle royalties per contribuire con l'equivalente, con Feudi del Pisciotto, al restauro e alla valorizzazione di opere antiche siciliane. Il primo capolavoro che ha beneficiato dell'intervento è stato l'Eterno di Giacomo Serpotta, geniale scultore del '700, autore dell'omonimo trittico custodito a Palermo. In omaggio alla sua opera, Feudi del Pisciotto ha deciso di battezzare l'Eterno il suo vino più importante, un 100% Pinot Nero le cui potenzialità esprimono appieno il terroir siciliano".

I vini da descrivere sono stati scelti da Feudi del Pisciotto o dagli stilisti stessi?
"La scelta dei vini da impreziosire con le etichette firmate dagli stilisti è stata di Feudi del Pisciotto che ha optato per vini monovarietali. Alcuni sono a base di varietà autoctone siciliane come il Nero d'Avola con etichetta Versace, il Frappato e il Grillo con etichetta Carolina Marengo, il Cerasuolo di Vittori presenta l'etichetta a cura di Giambattista Valli e il Moscato con etichetta Blumarine. A completare la collezione, alcuni vini a base di varietà internazionali come Merlot e Chardonnay Sauvignon, e delle varietà inusuali per la Sicilia come il Pinot Nero, che dà vita a l'Eterno, il Grand Cru della cantina, ma anche il Semillon e il Gewürztraminer, piantati su suggerimento di Giacomo Tachis, enologo secondo cui 'luce e umore della Sicilia permettono di coltivare con successo qualsiasi vitigno, sapendolo fare'. A completare la collezione, la novità 2019: Alaziza, un vino bianco a base di Viognier e di una piccola percentuale di Zibibbo con etichetta firmata dallo stilista francese Stephan Janson. Un vino che racconta l'anima più profonda della Sicilia, fatta di contaminazioni tra le diverse culture che si sono avvicendate nei secoli, lasciando ognuna il proprio segno indelebile".
 
Vini
Da sinistra: etichetta a cura di Alberta Ferretti, Giambattista Valli, Carolina Marengo, Anna Molinari per Blumarine e Stephan Janson
Fonte: © Feudi del Pisciotto