Il software si basa su degli algoritmi sviluppati in Nuova Zelanda per prevedere il massimo grado zuccherino di varietà internazionali, come Merlot, Chardonnay o Cabernet Sauvignon. Agromet ha adattato l'algoritmo ai vitigni autoctoni, come Sangiovese e Pignoletto.
Il 2016 è stato il primo anno di attività in campo e i risultati, dicono dall'azienda, sono stati ottimi.
"Al momento dell'invaiatura andiamo a quantificare la radiazione luminosa intercettata dalla pianta nei quindici giorni precedenti l'inizio della maturazione. Per farlo utilizziamo i dati delle centraline meteo aziendali o pubbliche, come quelle dell'Arpa", spiega Antonio Volta, fisico impegnato nella Ricerca e sviluppo di Agromet.
"Esiste una correlazione tra l'irraggiamento della pianta pre-invaiatura, il tipo di vitigno e il grado zuccherino massimo dell'uva matura che ci permette di fare previsioni assolutamente attendibili, con un errore massimo di un grado Babo".
Ma Agromet è in grado anche di fare previsioni sul momento di maturazione ottimale delle bacche basandosi sulle previsioni meteorologiche.
"Per vitigni precoci, come lo Chardonnay, già al momento dell'invaiatura possiamo dire quando avverrà la maturazione, per altri vitigni più tardivi possiamo avere una idea generale, che andrà poi affinandosi con l'avvicinarsi del momento della vendemmia".
La curva di maturazione però, ad oggi, non tiene in considerazione il contenuto idrico del suolo e l'esposizione della pianta (se ad esempio in collina o in pianura), elementi importanti per determinare i tempi di maturazione.
In caso di stress idrici o di forti piogge, come nel caso di piante con esposizioni non ottimali, il momento di maturazione potrebbe discostarsi dalle previsioni di Agromet.
Ma quali sono i vantaggi per il viticoltore? Prima di tutto sapere in quali condizioni si troveranno i grappoli al momento della vendemmia. Conoscere il grado zuccherino significa sapere il grado alcolico del futuro vino e dunque prepararsi per eventuali interventi, come l'utilizzo di mosto concentrato.
Ma per grandi cantine, con decine di ettari di vigna da vendemmiare, significa anche poter pianificare il lavoro del personale, anche in cantina.