“L’Italia è leader mondiale nella produzione ed esportazione del vino ma in Cina possiamo fare di più – commenta l’ambasciatore Ettore Sequi – il mercato cinese offre ancora delle opportunità inesplorate, per questo invito quindi tutti gli operatori del settore a unirsi per affrontare le sfide che esso pone. Come dimostrato in altri campi, le dimensioni medio-piccole delle imprese non costituiscono sempre un limite. Se ben organizzate, le nostre aziende possono affermarsi anche su un mercato dalle dimensioni continentali come quello cinese”.
Durante la presentazione è stata illustrata anche la 50esima edizione di Vinitaly, in programma a Verona dal 10 al 13 aprile 2016. “Il 50° Vinitaly sarà l’edizione record, con più di 4100 espositori e una superficie espositiva di oltre 100mila metri quadrati netti – sottolinea Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere – per la prima volta prenderanno parte aziende vinicole cinesi. E’ interessante che il settore produttivo in Cina cresca e Vinitaly possa essere anche casa loro. Vedremo la presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del premier Matteo Renzi, e ci sarà un insieme di iniziative che rafforzeranno i rapporti con la Cina”.
Sul mercato cinese l’export di vino made in Italy non ha ancora espresso le sue potenzialità. Infatti, secondo i dati Istat, nel 2015 l'Italia ha esportato vino in Cina per un valore di circa 90 milioni di euro, con una crescita pari al 18% rispetto al 2014. A livello quantitativo, 27 milioni di litri di vino, con una crescita del 5,5%. I margini di crescita sono ancora molto elevati e la promozione non può che fare bene in un'ottica di accrescimento di quote di mercato.