In termini di frequenza, guidano invece gli over 55 anni: la quota di chi consuma vino “tutti i giorni o quasi” è pari al 41%. Il consumo giornaliero è molto più basso tra i giovani: tra i minori di 30 anni la quota di chi beve vino tutti i giorni si ferma al 16% mentre tra i 30-45 anni è di poco superiore al 20% (22,5%).
Sono questi i dati che emergono dall'indagine Wine Trend Italia di Wine Monitor, condotta su 1200 consumatori, fa il punto sul consumo di vino per fascia d’età e individua le differenze nei comportamenti di consumo tra “nuove” e “vecchie” generazioni. Nel 2013, 44 milioni di consumatori hanno avuto almeno una occasione di consumo di vino in casa o fuori (83% della popolazione italiana over 18 anni). Il tasso di penetrazione del vino nella popolazione italiana per fascia d’età è però molto diverso, così come cambia la frequenza di consumo di vino.
“L’età non è solo una chiave di lettura determinante per l’analisi dei comportamenti di consumo di vino” afferma Silvia Zucconi, survey coordinator di Wine Monitor – “ma anche per comprendere l’approccio al consumo. L’analisi evidenzia in modo chiaro che il consumo di vino nelle 'vecchie' generazioni avviene soprattutto tra le mura domestiche (75% degli over 55 consuma soprattutto a casa a fronte di una quota pari al 40% tra i 18-30 anni) mentre tra i giovani il vino assume un ruolo più conviviale”. Il 35% dei giovani di età compresa tra 18 e 30 anni consuma vino soprattutto fuori casa, sia al ristorante (20%) che in wine bar/enoteche durante l’aperitivo (15%).
"Alla luce di queste evidenze, appare sempre più chiaro come una 'rivitalizzazione' del mercato italiano di vino (i cui consumi sono diminuiti di oltre 4 milioni di ettolitri in appena 5 anni) non può prescindere dalla puntuale comprensione di queste tendenze comportamentali.
“Il tracking delle determinanti della domanda delle nuove generazioni”- continua Silvia Zucconi, survey coordinator di Wine Monitor –“e, più in generale, di segmenti ancora 'distanti' al vino è lo strumento fondamentale per capire come raccontare il vino e conquistare il pubblico”.
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Fonte: Nomisma