Cresce ancora il valore dell’export veneto di vino, che nei primi nove mesi dell’anno corrente è arrivato a un miliardo e 146 milioni, pari ormai al 31,8 per cento del totale nazionale, con una ulteriore crescita dell’11,7 per cento rispetto ai primi nove mesi del 2012, anno nel quale il valore del vino che il Veneto ha venduto all’estero è stato di un miliardo 443,6 milioni di euro, pari al 30,7 per cento del totale italiano.

Questi dati, forniti dalla nostra Direzione sistema statistico e benchè provvisori, confermano e consolidano il primato economico dell’enologia veneta – commenta l’assessore regionale all’Agricoltura Franco ManzatoUn fatto che vorrà pure dire qualcosa nel mercato mondiale del vino, dove la concorrenza è apertissima e dove siamo la prima Regione produttrice del primo Paese produttore del pianeta. Questo vale per quanto riguarda il rapporto prezzo/qualità dei nostri vini, il loro reale apprezzamento al consumo, la capacità di innovazione e di qualità che il sistema produttivo ha “iniettato” nel comparto a tutti i livelli fino alla bottiglia che arriva in tavola. E vale anche sul piano delle strategie condivise e della gestione, in una realtà complessa e anche frammentata, dove la superficie media a vigneto per azienda è di circa 2 ettari. L’unica cosa che possiamo invidiare ad altre realtà è la relativamente scarsa nomea che le produzioni venete hanno nelle classifiche nazionali e internazionali delle riviste e dei gourmet. Ma ci “accontentiamo” di fare reddito e di essere apprezzati”.

Tra i leader dell’export italiano di vino, in valore, si collocano i vini piemontesi (18,9 per cento del totale nazionale nei mesi da gennaio a settembre 2013); quelli toscani (15 per cento) e quelli del Trentino Alto Adige (9,6), mentre sono cresciute percentualmente più del veneto, rispetto allo scorso anno, Emilia Romagna (+16%), Abruzzo (+12%) e Campania (+12%).