Veneto
Siccità, Coldiretti: "500 milioni di danni"

La siccità presenta il conto all'agricoltura veneta: per la Coldiretti regionale il valore delle perdite è intorno ai 500 milioni, cifra che si riferisce però ai mancati redditi per i minori raccolti e non certo per le maggiori spese sostenute per l'irrigazioni oppure per gli ulteriori costi delle imprese per la penuria di approvvigionamenti foraggeri. 
Se si considerano questi ed altri aspetti connessi alla gestione aziendale in prospettiva la somma definitiva può arrivare a più zeri. Da Venezia fino a Rovigo passando per Padova dove maggiormente si concentrano gli ettari vocati a granoturco il calo della resa è confermato in oltre 7 milioni di quintali (rispetto ai 10 milioni preventivati), per la soia si parla di 560 mila quintali in meno.
Un dramma che ha interessato non solo le grandi estensioni ma anche la campagna ortofrutticola. Nel padovano la maggior sofferenza dei vigneti. Sui colli scarsità d'acqua altrove, come nella pedemontana servita dagli impianti di irrigazione si sta provvedendo ad una vendemmia quasi nella norma. Difficoltà ancora più evidente se si considerano piovosità diverse o assenti, aree che pur in siccità hanno potuto irrigare i loro vigneti e altre (poche per fortuna) che raccoglieranno avendo le vigne secche. "Non tutti avranno la possibilità di trasformare la migliore uva in vino – commenta Coldiretti – Il caldo, il vento e le alte temperature hanno lasciato il segno, ma sicuramente i viticoltori impiegheranno la loro massima conoscenza tecnica e naturale per aver il miglior risultato". 
"Gli agricoltori non chiedono rimborsi – conclude l'organizzazione agricola – ma agevolazioni fiscali e condizioni preferenziali di accesso al credito per far fronte alle anticipazioni colturali della prossima annata e pagare i costi di quella in atto".

 

Lombardia
Mele, si è chiusa la raccolta delle Gala: -30%

Bilancio di fine raccolta per le mele Gala in Valtellina: tra il freddo primaverile e le violente grandinate di luglio – spiega Coldiretti Lombardia – la produzione ha subito cali fra il 30 e il 40%
"A Ponte – dice Dario Poletti, direttore generale di una delle principali cooperative di produttori – ci aspettavamo oltre 7 mila quintali di prodotto, ma ne abbiamo raccolto in tutto solo 4.700. Di questi, mille hanno caratteristiche adatte alla vendita al dettaglio. Il resto, segnato dalle grandinate di luglio,in parte sarà eliminato e in parte andrà alle lavorazioni industriali per la produzione di succhi e concentrati". 
Situazione analoga anche a Villa di Tirano e Tovo di Sant'Agata, dove sono stati raccolti rispettivamente 4 mila quintali e mezzo e 3 mila quintali e mezzo contro i 5 mila e i 6 mila quintali attesi. Si attende però ancora la raccolta degli ultimi impianti nei prossimi giorni. Nell'alta Valtellina il freddo primaverile ha influito sullo sviluppo dei meleti. Pietro Panizza, produttore di Cologna (So) e vice presidente di Coldiretti Sondrio riporta che molti frutti sono segnati dalla "cinghiatura a freddo", una striscia marrone provocata dalle basse temperature che cinge la mela nella parte mediana, rendendola adatta solo per l'industria ma non per la vendita al dettaglio.

 

 

Sardegna
Cirronis (Copagri): "Regione sblocchi i finanziamenti per le Op"

Il presidente della Copagri Sardegna, Ignazio Cirronis chiede alla Regione di "accelerare l'erogazione dei fondi" destinati alle organizzazioni di produttori. 
"Apprezziamo la modifica normativa che consente l'anticipazione del 50% delle spese relative ai programmi di attività delle Op" dice Cirronis, riferendosi alla modifica del 7 agosto delle direttive sul finanziamento delle organizzazioni di produttori. "Tuttavia non si può sottacere che l'amministrazione regionale sia responsabile dei notevoli ritardi nell'erogazione delle anticipazioni 2012 e del saldo 2011 delle somme dovute per i piani di avviamento di molte organizzazioni, che arrivano a circa 80-100.000 euro per ogni Op". 
"Chiediamo all'assessore regionale all'Agricoltura Oscar Cherchi – conclude Cirronis – di verificare e superare gli ostacoli che ancora impediscono di erogare i contributi spettanti alle Op".

 

Fonte: Agrapress

 

Toscana
Estate shock per l'agricoltura toscana: cali di produzione medi del 30%

L'estate 2012 ha colpito duramente l'agricoltura toscana. Dal pomodoro da industria ai cereali, dall'ortofrutta alla viticoltura, la Cia regionale ha compilato un report sulle diverse colture, disponibile sul sito dell'organizzazione.

Per quanto riguarda l'olio, secondo Coldiretti di Massa Carrara è già andato perso il 20%-30% della produzione di olio a causa della siccità e della sequenza terribile di ondate di calore che hanno "prosciugato" e fatto cadere migliaia di olive e diminuito la resa. 

 

Trentino Alto Adige
Vendemmia 2012 in Alto Adige: previsioni positive

Bassa Atesina e Terlano hanno fatto da apripista alla vendemmia 2012 in Alto Adige: dal 23 agosto in questi territori è iniziata la raccolta dello Chardonnay, del Pinot Nero destinato alla produzione di spumante, di parte del Sauvignon.
Ma è con l'inizio di settembre che la vendemmia parte su larga scala in tutto il territorio altoatesino e le previsioni sono decisamente rosee. "Anche l'anno scorso abbiamo cominciato con la vendemmia più o meno in questo periodo" afferma Rudi Kofler, enologo della cantina di Terlano (Bz). "L'uva è sana con ottimi valori in zucchero e un'acidità inaspettatamente buona" continua l'enologo, fiducioso che l'annata sarà molto interessante, anche se prevede un raccolto contenuto: "Dal punto di vista della quantità parliamo di un 10 - 15% in meno, a causa dei danni provocati dal gelo e dell'irregolare germogliamento delle piante".
Fonte: Thurner Pr