Solo pochi giorni fa abbiamo annunciato la prematura scomparsa del Sistri, il Sistema di tracciabilità dei rifiuti speciali e pericolosi e, quasi per miracolo, ora ne annunciamo la rinascita.
Affossato dal comma 2 dell'articolo 6 del DL n.138 o Manovra bis, il Sistema viene riportato in vita dalla Commissione di bilancio del Senato che ha approvato all'unanimità un emendamento per il suo ripristino.
Il Sistema sarà attivo a tutti gli effetti a partire dal 9 febbraio 2012, cinque mesi, dunque, nei quali le imprese dovranno adeguarsi facendo fronte alle difficoltà fino ad ora incontrate nell'approccio al Sistri.
“Un segnale importante per la difesa dell’ambiente e la tutela della legalità nel nostro Paese” ha dichiarato Stefania Prestigiacomo, ministro dell'Ambiente, che ha proseguito affermando come “con l’opportuno rodaggio e con gli interventi necessari, il Sistri partirà al meglio e si rivelerà un utilissimo strumento per le aziende e per la protezione del territorio”.
Nell'emendamento approvato, infatti, sarebbero contenute indicazioni per una verifica tecnica delle componenti di software e hardware finalizzate anche ad eventuali implementazioni tecnologiche così da garantirne un più semplice utilizzo.
La verifica, si prevede, avverrà grazie a test di funzionamento organizzati di concerto con le associazioni di categoria.
Dura la reazione di Paolo Uggè, presidente nazionale di Conftrasporto, che sottolinea il rammarico per l'assenza, tra le indicazioni fornite dal Parlamento, dell'obbligatorietà di aderire al sistema informatizzato anche per vettori esteri operanti sul territorio nazionale.
Dicendosi pronto ad agire per vie legali e sindacali, Uggè esprime il proprio sconcerto per il fatto che “nessuno, in Commissione al Senato abbia, pensato a indicare nel documento la strada che porta a controlli sulle imprese di trasporto estere”.
Qualche dissapore anche nel commento di Cgil che, pur definendo positivo e necessario il passo indietro fatto dal Governo, dissente sulla nuova versione del Sistri che rispetto a quella originale, fanno sapere, prevede la possibilità di esonero parziale o totale di alcune imprese.
Un'ottima notizia per i Senatori Pd Della Seta e Ferrante che, al momento dell'abrogazione del Sistri, si erano spesi per un suo ripristino.
“Ora però” hanno dichiarato, “il Governo deve impegnarsi da oggi fino all'entrata in vigore delle nuove procedure, per correggere i tanti difetti che hanno impedito l'efficace avvio del sistema complicando inutilmente la vita a imprese e operatori. L'Italia” hanno aggiunto, “è il paese delle ecomafie e per questa ragione ci siamo battuti contro la cancellazione del Sistri. Da adesso in avanti però pretendiamo dal ministero dell'Ambiente e dal Governo meno chiacchiere e un po' più di efficienza”.