Il Mal dell'esca non è un'unica malattia, ma una serie di patogeni che affliggono la pianta della vite con tempi e modalità diverse. Sono infatti meglio definite al plurale "malattie del legno" e costituiscono una seria minaccia, dal momento che colpiscono vigne sempre più giovani. L'acutizzazione della malattia è da imputarsi ai cambiamenti climatici? Quali dati abbiamo per analizzare il progredire della patologia? A che punto siamo con la conoscenza di questa malattia? Quali sono le tecniche agronomiche che possono fare la differenza?
Per avere un quadro preciso sui dati, i numeri e gli approcci per affrontare queste malattie in modo coordinato, l'appuntamento è il prossimo 14 marzo a Novi Ligure (Al) con il convegno "Non abbocchiamo all'esca".
 
Il seminario internazionale, organizzato dal Consorzio tutela del Gavi, si terrà nella sala convegni del Relais Villa Pomela e riunirà i maggiori esperti delle malattie del legno in ambito tecnico, scientifico e agronomico: da Firenze la professoressa Laura Mugnai del Dagri, dipartimento di Scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali; dalla Svizzera Olivier Viret, responsabile del Centre de compétence cultures spéciales (Deis) (Dgav), dalla Francia Marc Birebent, presidente di Worldwide Vineyards, gli italiani Simonit&Sirch preparatori d'uva e Eugenio Sartori di Vivai cooperativi Rauscedo. Porteranno le loro esperienze anche Davide Ferrarese (VignaVeritas) consulente viticolo del Consorzio tutela del Gavi e Matteo Ascheri, in qualità di produttore e di presidente del Consorzio tutela Barolo Barbaresco Alba Langhe e Dogliani.

Se fino a qualche anno fa queste malattie di origine fungina attaccavano il tronco di piante adulte, oggi sono presenti anche in impianti di 7-8 anni e ne causano il deperimento precoce. Le viti colpite da questi patogeni non arrivano mai al pieno potenziale produttivo, generando una sostanziale diminuzione di reddito per il produttore.

"Abbiamo organizzato questo incontro a Gavi per ampliare la conoscenza di una malattia che tocca tutti i viticoltori e per offrire ai nostri produttori una opportunità di confronto con i maggiori esperti e studiosi internazionali - ha commentato Roberto Ghio, presidente del Consorzio tutela del Gavi -. La condivisione di informazioni ed esperienze, e la creazione di contenuti originali, come nel caso dei Rapporti del Laboratorio Gavi, è una delle attività strategiche del Consorzio tutela del Gavi, al servizio non solo della nostra comunità, ma dell'intero settore, a livello nazionale".

Il seminario si rivolge ai tecnici, ai viticoltori, agli studenti di agraria, ai vivaisti, ai docenti e agli insegnanti, alle associazioni di categoria, a tutti coloro che sono interessati ad approfondire la propria preparazione su questa patologia, a chiedere maggiori informazioni su un problema che va affrontato in modo sistemico da tutta la filiera coinvolta.

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