A Edison Pasqualini è spettato il compito di fornire una panoramica delle soluzioni aficide su melo, partendo da un ripasso dei cicli biologici di questi parassiti con un occhio di riguardo a quelli di interesse melicolo, ovvero Dysaphis plantaginea, specie chiave su melo, poi Aphis pomi ed Eriosoma lanigerum, originario del Nord America.
La difesa aficida si è basata a lungo sull'uso di esteri fosforici e carbammati, fino a che nei primi anni '90 non giunse imidacloprid, della famiglia chimica dei neonicotinoidi, seguito negli anni successivi da altre molecole della medesima famiglia. Gli anni 2000 hanno poi visto l'arrivo di altre sostanze attive di famiglie chimiche differenti, come flonicamid e spirotetramat. Attesa ora per due nuovi candidati in tal senso, ovvero sulfoxaflor e flupyradifurone.
Contro gli afidi del melo è possibile intervenire con trattamenti pre-fiorali con flonicamid e fluvalinate, non richiesti per Aphis pomi, oppure post-fiorali con spirotetramat e neonicotinoidi. Per infestazioni tardive è possibile invece utilizzare pirimicarb.
Gino Angeli ha invece condiviso con la platea le esperienze maturate in Trentino nel controllo di Eriosoma lanigerum, il quale inizia le proprie attività verso marzo-aprile, manifestandosi sui germogli fino a primavera inoltrata. A sua difesa, l'insetto produce la caratteristiche lanugine cerosa. Ha inoltre la capacità di prodursi in diverse generazioni all'anno.
Fra i nemici naturali del parassiti si è testato con buoni risultati un insetto utile, Cryptolaemus montrouzieri, coleottero coccinellide.
Interesse in tal senso per spirotetramat, sostanza attiva di Movento 48 SC di Bayer CropScience, anche per la sua selettività nei confronti degli insetti utili. Il prodotto è stato oggetto di alcune prove di campo, applicato sia in pre- sia in post-fiorale, in strategia con altri aficidi. Il comportamento dell'insetticida si è rivelato soddisfacente nel contenimento di E. lanigerum, eccellendo contro D. plantaginea, specialmente se applicato in post-fioritura in miscela con Oliocin.
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Fonte: Agronotizie