Si sveglia presto, l'oidio. Non appena le gemme della vite si aprono la patologia è già in condizione di proliferare sulla vegetazione in via di sviluppo. E' infatti nelle gemme che l'oidio sverna in forma latente.
Più che sulle foglie, però, l'oidio colpisce e fa danni su infiorescenze prima e acini poi. Specialmente quelli appena allegati mostrano un'elevata suscettibilità alle infezioni.

Il periodo più delicato per il controllo dell'oidio è quindi quello che abbraccia le fasi dalla differenziazione grappolini fino all’invaiatura. Il picco di suscettibilità si tocca di solito durante la fioritura, per poi calare quando gli acini hanno raggiunto dimensioni intorno ai 5-6 millimetri
Negli acini colpiti si blocca l’accrescimento dell’epidermide, causando in tal modo vere e proprie spaccature quando la polpa si espande seguendo il proprio naturale sviluppo. All'interno di queste spaccature troverà peraltro strada anche la botrite, la quale può in tal modo aggravare ulteriormente il danno finale alle produzioni.
Nei casi più gravi, anche la lignificazione dei tralci può essere alterata, causando irregolarità nella crescita e una maggiore suscettibilità ai rigori invernali.

 

Linea antioidica Cheminova

 

Nel catalogo Cheminova si possono trovare differenti soluzioni, capaci di coprire la coltura a partire dalla fase di differenziazione grappolini fino all'invaiatura. L'affidabilità dei fungicidi inibitori degli steroli (Ibs) resta una costante nei programmi di difesa, anche perché caratterizzati da bassa tossicità e da un positivo profilo ambientale.
Nell'offerta Cheminova trova spazio Support 10 EC, un concentrato emulsionabile a base di penconazolo in ragione di 100 g/l. Va applicato in apertura di programma per poi cedere il passo alla linea "Fungiben" a ridosso della fioritura.
Fungiben è un liquido emulsionabile non classificato contenente 42 g/l di myclobutanil e può appunto essere utilizzato in successione a Support 10 EC fino alla fioritura. Da quel momento il testimone passa a Fungiben Combi, un polvere bagnabile nel quale allo 0,8% di myclobutanil si somma anche il 50% di zolfo. Fungiben Combi è pertanto il prodotto ideale per accompagnare la vite fino all'invaiatura dei grappoli.
Abbinare fungicidi sistemici a un fungicida di contatto come lo zolfo offre alcuni importanti vantaggi. Il sistemico viene traslocato rapidamente all’interno delle piante in direzione acropeta, sfuggendo il tal modo a eventuali piogge dilavanti. La presenza di zolfo assicura invece un’ottima azione in fase di vapore. Questo permette di contenere l’oidio anche sugli organi vegetali che non siano stati correttamente irrorati durante l’applicazione.
Circa gli intervalli fra i trattamenti con Fungiben Combi si possono raggiungere i 14 giorni, accorciando opportunamente l'intervallo in funzione della pressione della malattia.
Il breve tempo di carenza, di soli 15 giorni, unito all'ottimo profilo residuale di myclobutanil, permettono peraltro l'utilizzo di Fungiben Combi proprio nel momento di massima suscettibilità della vite verso l'oidio. Infine, myclobutanil non interferisce con i processi di fermentazione dei mosti e non altera organoletticamente i vini.
In alternativa alla linea "Fungiben" si candida infine Sparta Combi, un granuli idrodispersibili contenente tebuconazolo e zolfo al 4,5 e 70% rispettivamente. Anche Sparta Combi conta sulla duplice valenza di un prodotto contenente un Ibs e lo zolfo. Classificato "Xi", come Fungiben CombiSparta Combi ha un intervallo di sicurezza di 14 giorni e può essere applicato in alternativa a Fungiben Combi nelle fasi tra la fioritura e l'invaiatura.