Obiettivo raggiunto
Dalla teoria alla pratica: dopo la presentazione del marchio, tenutasi lo scorso 20 maggio in occasione di Fruit Innovation, si è passati immediatamente alla fase successiva, la commercializzazione. Gli obiettivi fissati a inizio campagna sono stati centrati: l’uva che attualmente si trova in molti supermercati d’Italia ha mantenuto un livello qualitativo adeguato e corrispondente agli accordi sottoscritti da tutte le organizzazioni produttive, che continuano a collaborare proficuamente per garantire non solo l’alto livello di un prodotto made in Italy, ma anche un continuo approvvigionamento a scaffale, dato fondamentale per la Gdo e reso possibile dalla struttura vincente del progetto ‘Viviana’.
Il valore dell’informazione
Altro plus di ‘Viviana’ che certamente sta incontrando il favore della Gdo è quello legato all’opportunità di informazione rivolta al consumatore. L’uva ‘Viviana’ infatti si presenta negli scaffali dei supermercati con un vestito che la rende perfettamente riconoscibile agli occhi dei clienti che la incontrano: cassette personalizzate, folder con dati su coltivazione, qualità e reperibilità della varietà di uva scelta e, infine, ogni grappolo ha agganciato un ciondolino targato ‘Viviana’ con logo del produttore (ulteriore garanzia sulla provenienza) e una piccola curiosità sull’uva e i suoi benefici. Ma la comunicazione su ‘Viviana’ viene diffusa anche nei punti vendita attraverso numerosi materiali: totem personalizzati, rotair e calpestabili che accompagnano passo passo il consumatore guidandone criticamente le scelte, grazie a strumenti efficaci e di forte impatto visivo. ‘Viviana’ quindi contribuisce concretamente alla valorizzazione del reparto ortofrutta sia in termini di immagine che di proposta al cliente, nonché attraverso una rete in grado di garantire continuità e uniformità nella fornitura, sia dal punto di vista temporale che di standard di qualità.
La distribuzione in Italia
La strategia commerciale di ‘Viviana’ prevede l’accensione di contatti strategici sia nel circuito della Gdo che nei mercati ortofrutticoli. L’interesse nei confronti del marchio si è dimostrato alto. Attualmente ‘Viviana’ è presente nella Gdo di Veneto, Marche, Abruzzo, Umbria, Puglia e a breve verrà distribuita anche in Lazio, Lombardia e Piemonte. Un segnale di chiaro interesse, confermato anche dai volantini dedicati al marchio che alcuni supermercati hanno già realizzato.
I mercati ortofrutticoli che offrono ‘Viviana’ tra i loro prodotti sono quelli di Torino, Milano, Bologna, Verona, Padova, Treviso e Udine. Un ottimo risultato in un’area vendita, quella dei mercati, che in Italia incide ancora fortemente nei bilanci annuali di settore.
Uno sguardo verso l’estero
Il made in Italy è di per sé un valore altamente spendibile nei mercati esteri, e anche in queste aree ‘Viviana’ sta contando su un’ottima risposta dei distributori. Svizzera e Svezia sono attualmente le nazioni che per prime hanno deciso di vendere l’uva a marchio ‘Viviana’, ma sono in via di definizione accordi con gruppi provenienti da Francia e Inghilterra. Si guarda anche ben oltre i confini nazionali quindi, con l’obiettivo di far sì che la quota export copra almeno il 20/25% sul totale del fatturato.
I prezzi e la novità: ‘Chicchi vispi’
Per quanto riguarda i prezzi, ‘Viviana’ oggi si attesta mediamente intorno a 1,60 euro/kg per quanto riguarda l’uva Italia, 1,40 euro/kg per le rosse con seme, e 2 euro/kg per le senza semi.
Ma non è tutto: l’uva che, pur di ottima qualità e di colore giallo, non riesce a rispettare gli standard di ‘Viviana’ (per esempio in termini di ridotta pezzatura) viene proposta attraverso il marchio ‘Chicchi vispi’ che incide sul totale del fatturato per il 10/15%. Un’alternativa perfetta per le catene distributive che vogliono offrire un prodotto di livello ma senza rinunciare alla possibilità di un prezzo competitivo.
“L’avvio della campagna di ‘Viviana’ non può che trovarci pienamente soddisfatti - commenta Vincenzo Falconi, direttore di Italia Ortofrutta - Unione nazionale -. Dopo tutti gli sforzi fatti durante l’avvio del progetto, sta finalmente crescendo la consapevolezza che è concretamente possibile - nonché proficuo in termini commerciali - creare valore insieme, unendosi sotto un unico marchio capace di valorizzare i plus di tutti i protagonisti del progetto. Solo in questo modo è possibile raggiungere degli obiettivi di mercato che le op prese singolarmente non avrebbero potuto conseguire. Insieme si può, e soprattutto si deve”.
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Fonte: Viviana l'uva italiana