Il 2014 si è chiuso per la Cooperativa Terremerse con un fatturato di 171 milioni di euro e un aumento di 11 milioni di euro rispetto al 2013, pari al 6,8% di crescita. L'incremento di fatturato degli ultimi quattro anno è pari a 40 milioni di euro. Attualmente fanno parte della cooperativa oltre 800 soci che conferiscono circa 140mila tonnellate di ortofrutta ogni anno.
Numeri importati in questo momento di crisi del settore ortofrutticolo. AgroNotizie ha chiesto a Marco Casalini, presidente di Terremerse, di rispondere ad alcune domande per parlarci di obiettivi e di sviluppo del settore ortofrutticolo.
Quali sono le prospettive della campagna frutticola estiva 2015?
"Allo stato attuale, con le condizioni climatiche che ci sono state fino ad ora e quelle che i modelli previsionali ci indicano, non riusciamo ad esprimere numeri generali su quella che sarà la nostra campagna frutticola estiva - spiega Marco Casalini - In linea di massima crediamo che, per quanto riguarda Terremerse, la campagna estiva si attesterà sui valori medi dei differenti territori. Nello specifico, per quanto riguarda le albicocche si può già ipotizzare una significativa riduzione delle quantità, che sarà variabile a seconda della varietà. Una riduzione che si manifesterà "a macchia di leopardo" un po' in tutte le zone. Le nettarine invece dovrebbero garantire una produzione in linea con quella del 2014, mentre nelle pesche ci si aspetta un calo ipotizzabile del 10%".
Terremerse rappresenta un'importante realtà cooperativa agricola. Come si sta evolvendo questo sistema alla luce delle nuove necessità produttive e commerciali?
"L’aggregazione è sempre stato un bisogno ed un punto di forza del mondo agricolo. La forma cooperativa è quindi, a nostro avviso, la migliore soluzione sulla quale poter gettare basi solide proiettate al futuro. Un futuro sicuramente complesso per il settore agroalimentare, ma che saremo in grado di governare al meglio mettendo in campo gli strumenti idonei, quali appunto l’aggregazione e le strategie comuni. Noi di Terremerse abbiamo da sempre intrapreso questa strada, come testimonia la nostra lunga storia cooperativa - iniziata oltre cento anni fa - e come testimoniano, in tempi più recenti, gli accordi commerciali tra Terremerse/Pempacorer (l’Op alla quale aderiamo) ed Apofruit. Stiamo valutando anche la possibilità di creare nuove sinergie, sia per consolidare i mercati già esistenti sia per intraprenderne dei nuovi".
Qualità e promozione come elementi importanti: quali sono tre azioni per rendere la frutta più appetibile ai consumatori?
"Dobbiamo lavorare su specie e varietà apprezzate dal mercato, essendo bravi ad anticipare quelle che saranno le richieste di tutti i mercati. Occorre quindi essere capaci di strutturare la fase di produzione e lavorazione dei prodotti in base alle richieste molteplici e poi supportare il tutto attraverso adeguate azioni di marketing, indispensabili per fornire riconoscibilità ai nostri prodotti. Dobbiamo puntare sulla qualità e sulla sua valorizzazione. Altro elemento da non trascurare è quello delle quantità. Dobbiamo essere in grado di fare "massa critica" e per fare questo occorre avere capacità d’aggregazione per raggiungere anche mercati fino ad oggi difficili e lontani, ma non impossibili".