"Ci portiamo a casa una grande soddisfazione. L'essere riusciti a realizzare la prima fiera dell'uva da tavola in Europa ci inorgoglisce tanto e ci permette di guardare con fiducia al futuro di questo comparto".

 

Così Fruit Communication, organizzatore dell'evento, ha commentato dopo la conclusione della prima edizione della Luv, la fiera che si è tenuta a Bari, dal 22 al 24 ottobre 2024.

Il bilancio è stato positivo e ha accolto nel nuovo padiglione della Fiera del Levante oltre 6mila visitatori, tra cui oltre 200 espositori, operatori di settore, ricercatori, agronomi, rappresentanti della grande distribuzione e delegazioni internazionali provenienti da Medio Oriente, Canada, Asia ed Europa.

 

In particolare, il Table Grape Business Tour, organizzato dal Ministero dell'Agricoltura in collaborazione con Ismea, ha richiamato buyer e importatori internazionali interessati alle eccellenze pugliesi, consolidando i legami commerciali con mercati strategici come Qatar, Arabia Saudita, Vietnam e Polonia.

 

Nel cuore della fiera

"Con Luv qualcosa si è mosso: un nuovo percorso sembra essere stato tracciato. L'unione di istituzioni, operatori commerciali e produttori può e deve diventare un imperativo, non solo per dare il giusto valore a un'eccellenza italiana com'è appunto l'uva da tavola, bensì per attirare gli sguardi di chi può innovare il comparto dalle fondamenta. Prima fra tutti la politica, necessaria alleata per attuare cambiamenti strutturali. E poi la ricerca, la scuola e gli enti di formazione: un insieme di realtà che spesso si ritrovano ad abitare la stessa casa, sebbene ognuno rintanato nella propria cameretta. In definitiva, Luv ci lascia una maggiore consapevolezza e uno stimolo a fare sempre più e sempre meglio" prosegue Fruit Communication. 

 

L'iniziativa si è proposta di rispondere alla richiesta di incontro tra tutti gli attori del comparto, creando per la prima volta una piattaforma esclusiva per favorire scambi, approfondimenti e nuove sinergie nella filiera dell'uva da tavola. A differenza di altri comparti, quello dell'uva da tavola manca infatti ancora di una struttura organizzata e definita e - almeno fino a questo momento - anche l'aggregazione e la condivisione di iniziative comuni non sempre hanno trovato il giusto spazio.

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La fiera ha voluto offrire una visione globale, trattando temi centrali per la sostenibilità e la crescita del comparto, come la protezione delle coltivazioni, l'innovazione varietale e le tecniche di post raccolta. Durante la Table Grape Conference, ricercatori e professionisti del settore hanno affrontato questioni di grande attualità: la lotta alla Xylella, la logistica nel trasporto ortofrutticolo, l'uso del biocontrollo e dei biostimolanti. Molto seguiti anche gli approfondimenti sulle innovazioni tecnologiche per il confezionamento e il packaging sostenibile, discussi con ricercatori del Crea e rappresentanti della grande distribuzione italiana.

 

Tra le questioni affrontate durante la fiera, il marketing e la vendita dell'uva da tavola sono stati temi ricorrenti, riflettendo sulle tendenze dei consumatori e sulla necessità di innovare per rispondere a una domanda in continua evoluzione. Lo studio di SG Marketing - società di consulenza specializzata in marketing agroalimentare - condotto su un campione di consumatori italiani, ha evidenziato come il gusto, la salubrità e la praticità siano i principali fattori di scelta per l'acquisto di uva, con un'attenzione crescente verso le varietà seedless e il confezionamento. La ricerca ha inoltre sottolineato l'importanza di comunicare l'origine e la sostenibilità del prodotto per accrescere la consapevolezza e la fedeltà dei consumatori, soprattutto nel canale della grande distribuzione, dove l'attenzione per la territorialità e l'origine del prodotto è fondamentale per il consumatore. 

 

Molto apprezzati dai visitatori anche i momenti di convivialità e divulgazione, come lo show cooking dell'associazione "Cuochi Trulli e Grotte" che, sotto la guida di Nicola Savino, ha esaltato le potenzialità gastronomiche dell'uva da tavola pugliese con ricette inedite. Nella giornata conclusiva, poi, è stata presentata “Le Terre dell'Uva”, la prima rete dei Comuni produttori di uva, che mira a rafforzare il comparto tramite una maggiore coesione e una valorizzazione delle eccellenze locali.

 

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(Fonte: Fruit Communication)

 

Verso la prossima edizione

I risultati incoraggianti di questa prima edizione spingono gli organizzatori a pensare già al 2026.

"Luv si è conclusa da meno di una settimana, ma sin da adesso stiamo lavorando all'edizione 2026. Le idee e gli spunti sono davvero tantissimi, ma per il momento non sveliamo ancora nulla. Una cosa è certa: se la prima edizione è stata così elettrizzante, la seconda dovrà necessariamente superarsi. E noi ce la metteremo tutta affinchè anche Luv si confermi unica in ogni sua edizione".

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