La siccità non dà tregua alla Sicilia e mentre giunge la concreta possibilità per gli agricoltori di attingere risorse in forma di aiuto una tantum in de minimis per 25 milioni di euro, il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, punta a programmare gli interventi necessari a porre il territorio siciliano nelle condizioni di poter evitare in futuro situazioni di criticità.

 

Da Agea 25 milioni, domande entro il 15 ottobre 2024

L'Agea, Agenzia per le Erogazioni in Agricoltura, annuncia l'apertura dell'applicativo sul portale Sian, Sistema Informativo Agricolo Nazionale, per la presentazione delle domande di aiuto da parte delle imprese siciliane danneggiate dall'emergenza siccità, verificatasi nel periodo dal 1° gennaio al 31 maggio 2024. L'iniziativa è rivolta alle aziende operanti nei settori della produzione di cereali da granella, legumi e foraggere.

 

Le domande possono essere presentate entro il 15 ottobre 2024, seguendo le indicazioni contenute nell'Istruzione Operativa Agea n. 111 del 27 settembre 2024 (prot. Orpum 72045), disponibile sul portale dell'Agenzia.
L'importo complessivo stanziato per questa misura una tantum in de minimis è di 25 milioni di euro, suddivisi in: 15 milioni di euro da risorse nazionali compensative, assegnate alla Regione Siciliana grazie al Decreto Legge Agricoltura 15 maggio 2024, n. 63 (convertito con modificazioni dalla Legge 12 luglio 2024, n. 101), e 10 milioni di euro dalla Regione Siciliana, previsti nella Legge Regionale del 4 luglio 2024, n. 23.

 

Agea gestirà gli interventi in seguito a un accordo con la Regione Sicilia, finalizzato a semplificare e velocizzare l'iter procedurale, consentendo la presentazione delle richieste di aiuto entro il termine perentorio di 45 giorni dalla pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale del Decreto di declaratoria dell'emergenza siccità e dell'individuazione delle zone colpite.

 

Vertice a Palermo per programmare gli interventi

Risolvere non solo le attuali emergenze, ma realizzare anche opere che nel futuro possano evitare ulteriori situazioni di criticità. Con questo obiettivo, il presidente della Regione Renato Schifani ha convocato e presieduto ieri, 30 settembre 2024 a Palazzo d'Orleans, un vertice sulla siccità al quale hanno partecipato gli assessori regionali all'Energia Roberto Di Mauro e all'Agricoltura Salvatore Barbagallo; i dirigenti generali dei dipartimenti Protezione Civile Salvo Cocina, Acqua e Rifiuti Arturo Vallone, Agricoltura Dario Cartabellotta; il segretario generale dell'Autorità di bacino Leonardo Santoro e il capo di gabinetto della Presidenza Salvatore Sammartano.

 

"Ho voluto fare il punto - ha detto il presidente Schifani - con tutti gli uffici coinvolti per conoscere l'attuale situazione degli invasi e lo stato di attuazione degli interventi finanziati e da finanziare. Oltre alla ricerca di nuovi pozzi in tutta la Sicilia, stimolando i sindaci a farlo, e all'uso di autobotti dove servono, dobbiamo evitare che l'acqua si disperda. Oltre, ovviamente, ai grandi interventi strutturali la cui attuazione è nel medio e lungo periodo. L'attuale previsione meteorologica ci dice che anche nel mese di ottobre non ci saranno molte piogge, per cui dobbiamo accelerare sugli interventi immediati per mitigare il più possibile gli effetti della carenza di acqua negli invasi".

 

Nel corso del vertice è emerso che, attualmente, negli invasi siciliani ci sono circa 60 milioni di metri cubi di acqua disponibili rispetto ai 300 milioni dello stesso periodo dello scorso anno. Per poter utilizzare anche i cosiddetti "volumi morti", visto l'aggravarsi della situazione, e quindi consentire un'autonomia idrica fino al prossimo mese di febbraio, la Regione, tramite l'Autorità di bacino, ha già chiesto ai gestori di ambito e di sovrambito (e in cinque invasi è già stato fatto) di adeguare i sistemi di prelievo attraverso l'ausilio di piattaforme galleggianti, per consentire un ottimale utilizzo delle risorse idriche residue. I gestori degli invasi, invece, sono stati già invitati, da tempo, a valutare l'attivazione del monitoraggio e del trasferimento della fauna ittica.

 

Con riferimento ai piani di intervento urgenti finanziati dalla Protezione Civile nazionale e dalla Regione, i quasi 50 milioni di euro sono stati già tutti utilizzati e la "nuova" acqua immessa in rete è di circa mille litri al secondo e altri mille lo saranno prossimamente. Adesso, si attende una seconda tranche di venti milioni di euro che Palazzo Chigi aveva garantito al presidente Schifani in occasione della riunione del Consiglio dei Ministri dello scorso 6 maggio. E un ulteriore finanziamento di 50 milioni di euro per investimenti, tra irriguo e potabile, sarà inserito dal Governo regionale nel prossimo assestamento di bilancio, in corso di predisposizione.

 

Sta procedendo anche l'iter per la riattivazione dei tre dissalatori (Porto Empedocle, Gela e Trapani) che, dopo la richiesta, accolta, del presidente della Regione, saranno gestiti dal commissario nazionale per l'emergenza idrica, con un'accelerazione sui tempi previsti di realizzazione.