"Un settore così strategico e importante ha bisogno di un luogo dove affrontare le criticità, valutare con attenzione le strategie di valorizzazione, maturare un confronto vero con tutte le parti interessate per un progetto complessivo di futuro del settore. Se il vino italiano costituisce uno dei nostri comparti di maggiore successo, sono altrettanto evidenti le problematiche che ne frenano l'enorme potenziale". Sono le parole della ministra delle Politiche agricole Teresa Bellanova introducendo l'incontro con il settore vitivinicolo.

"Siamo stabilmente il primo produttore al mondo di vino: come facciamo a vincere anche la sfida del valore? Tanto è stato fatto, se penso soprattutto a quanto vino del Sud oggi parta per i mercati internazionali con bottiglie che portano il nome del territorio d'origine: come possiamo fare meglio? Come reagire al rischio dei dazi Usa? Il 30 incontrerò il ministro americano dell'Agricoltura e ribadirò con forza la nostra posizione: il vino italiano non si tocca" ha aggiunto Bellanova a margine dell'incontro tenutosi mercoledì 22 gennaio al ministero delle Politiche agricole in cui si è discusso di analisi e valutazione del settore e degli scenari degli scambi internazionali dello stato di attuazione del Testo unico del vino e dell'istituzione della Cabina di regia del vino.
 

Testo unico del vino

"Avere prodotto un solo testo di riferimento per il settore è un fatto importante" ha affermato la ministra Bellanova, ma ha anche sottolineato che "A distanza di tre anni però mancano alcuni decreti attuativi. Ho chiesto un dossier dettagliato sul perché non siano stati ancora emanati. E su quelli fatti dovremo valutare l'efficacia delle scelte fatte, come prevede la stessa norma. Ecco perché ribadisco la necessità della Cabina di regia, sarà il luogo ideale anche per questo lavoro" ha evidenziato la ministra.
 

Cabina di regia

"Ascolto, condivisione e partecipazione saranno parole chiave per trovare insieme le soluzioni più utili a risolvere i problemi e a dare maggiore slancio a questo settore strategico", ha aggiunto Bellanova in merito alla Cabina di regia del vino. "Per costituirla non sarà il ministero a fissare da solo priorità e componenti. Lo decideremo insieme, perché voglio creare uno strumento utile. Semplificare è un dovere. Ma è facile a dirsi e difficile da praticare. Non voglio assumere impegni generici, chiedo a voi e poi a chi farà parte della Cabina di regia di indicare quali adempimenti, quali circolari, quali decreti complicano la vita delle imprese. Li dobbiamo cambiare insieme".
 

Il punto di vista della filiera

La filiera del vino sottolinea l'importanza di avere una Cabina di regia. "È fondamentale avviare una vera e propria 'cabina di regia' tra istituzioni e filiera del vino, luogo di confronto per avviare un prezioso gioco di squadra ed individuare opportune strategie per un settore che è ambasciatore nel mondo del made in Italy" si legge nel comunicato congiunto di Alleanza delle Cooperative agroalimentari, Assoenologi, Cia agricoltori, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini, Unione italiana vini, soprattutto per le "forti ripercussioni sulle esportazioni vinicole" dovute a "Instabilità geopolitiche, guerre commerciali, dazi e Brexit" scrivono le organizzazioni nella nota.

"I produttori intendono essere al fianco delle istituzioni e da queste si aspettano un reciproco sostegno - hanno aggiunto i rappresentanti della filiera - anche su tutta una serie di delicati temi da affrontare nei prossimi mesi, come la nuova politica agricola comune, la semplificazione degli adempimenti burocratici, l'evoluzione dei modelli di commercializzazione, l'attenzione alla sostenibilità, il vino come parte integrante della dieta mediterranea, il suo consumo responsabile e le nuove sfide legate all'etichettatura. Ci auguriamo - hanno continuato - che la cabina di regia possa essere operativa in tempi rapidi, con obiettivi chiari e scadenze definite, coinvolgendo i soggetti maggiormente rappresentativi delle imprese attive in vigna, in cantina e sui mercati".

La richiesta delle organizzazioni agricole e settoriali è di avere presto tutti i decreti applicativi entro Vinitaly 2020. "L'esortazione - hanno concluso i presidenti - è di collaborare all'obiettivo comune della crescita in reputazione e valore dell'Italia del vino".