La perturbazione che si è abbattuta domenica su tutta la Puglia ha avuto un'intensità violenta proprio a ridosso della Murgia Sud Orientale. Colpiti in particolare nel territorio provinciale di Taranto i comuni di Massafra, Mottola, Palagiano, Palagianello, fino a Ginosa e Castellaneta. In provincia di Bari si segnalano danni ingenti a Putignano, Noci, Gioia del Colle, Conversano, Alberobello, Locorotondo, Castellana Grotte e Turi. Colpite anche le aree al confine con la Basilicata e del Nord Barese.
Regione Puglia, verso lo stato di calamità
"Gli uffici della Regione Puglia sono stati allertati ed è già iniziata l'attività istruttoria per verificare i danni riportati alle imprese agricole e agroalimentari ricadenti nei territori colpiti dai recenti eventi calamitosi di aprile e maggio - rileva una nota di ieri sera della Regione Puglia, dove si sottolinea come - a valle degli approfondimenti ad oggi in corso si provvederà, ai sensi del Decreto legislativo n 102/2004, a proporre al ministero delle Politiche agricole lo stato di calamità".Gli eventi atmosferici avversi che hanno di recente interessato il territorio della Puglia e sui quali l'assessorato Agricoltura raccoglie notizie di danni sono: le grandinate e i bruschi abbassamenti di temperature del 14 aprile 2019; il vento forte del 22 -24 aprile 2019; le grandinate del 6 e 12 maggio 2019.
Confagricoltura, tutta l'ortofrutta danneggiata
"Tutta l'ortofrutta, ma anche le produzioni di uva, sia da vino che da tavola, sono state danneggiate in modo gravissimo - spiega il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro - E a nulla sono serviti coperture e tendoni. La grandine ha distrutto tutto"."Bisogna immediatamente procedere con la valutazione ufficiale dei danni", afferma Lazzàro. Confagricoltura Puglia si rivolge direttamente alla Regione Puglia. "Le strutture tecniche devono provvedere alle verifiche subito, senza perdere tempo - spiega l'Organizzazione - Abbiamo già avuto esperienza di come un solo giorno di ritardo possa essere devastante ai fini della richiesta dello stato di calamità e del risarcimento dei danni".
La perturbazione che ha colpito la Puglia, secondo le previsioni, dovrebbe soffermarsi sulla regione fino a giovedì. "Siamo in una fase delicatissima - spiega il presidente di Confagricoltura Puglia -. È partita la raccolta delle ciliegie, e siamo in piena campagna orticola. Ma sono state gravemente colpite anche le coltivazioni vitivinicole e olivicole".
Coldiretti, danni anche a grano e olivi
Coldiretti Puglia segnala anche danni al grano duro, ma non solo: "Stiamo valutando i danni sugli ulivi. Gli esiti dei sopralluoghi in campo sono desolanti, un anno di lavoro dei nostri agricoltori è andato distrutto in pochi minuti. Stiamo inviando la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale", denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto.E' l'ultimo effetto del clima pazzo, dopo la bufera di vento nei giorni di Pasqua e Pasquetta che ha arrecato gravi danni ai vigneti in provincia di Bari, sempre ad aprile una grandinata di inusitata violenza in provincia di Taranto ha colpito oliveti e vigneti, compromettendone in alcuni casi i germogli – fanno sapere da Coldiretti Puglia - per non parlare della grandinata che ha danneggiato le produzioni e finanche le serre in provincia di Lecce con campi e strade praticamente imbiancati e pericolose lastre di ghiaccio che hanno reso impraticabili i percorsi nelle aree rurali.
A Bari – denuncia Coldiretti Puglia – vi sono stati anche fiumi d'acqua a Monopoli per la violenta bomba d'acqua, e acqua e gradine a Castellana, Conversano, Alberobello, Turi, con gravi danni a seminativi, ciliegie e mandorle.
"Stiamo effettuando le verifiche in campo e dai primi rilievi si registra un danno enorme sulle ciliegie Bigarreaux del 60%, perché acqua e grandine hanno spaccato il frutto già pronto per la raccolta", segnala Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Bari e Bat.
Cia: "Un altro duro colpo all'agricoltura"
"I danni sono ingenti soprattutto nel Tarantino, dove la grandine ha intaccato angurie, vigneti e melograni nell'area di Ginosa e Castellaneta", ha dichiarato Vito Rubino, direttore provinciale di Cia Due Mari (Taranto-Brindisi). "A Palagiano sono stati colpiti agrumeti e uliveti", ha aggiunto Pietro De Padova, presidente provinciale di Cia Due Mari. "Per la conta dei danni, servirà attendere ancora qualche ora, ma anche stavolta purtroppo si prefigurano danni per centinaia di migliaia di euro", ha spiegato il direttore di Cia Levante, Giuseppe Creanza. "Nel Barese, così come in provincia di Taranto, la grandine e le piogge torrenziali si sono abbattute su orti e frutteti, ma anche e pesantemente sugli alberi di ulivo", ha aggiunto Felice Ardito, presidente provinciale di Cia Levante.Secondo la Cia, in alcuni casi, soprattutto a Castellaneta, la grandine ha avuto un impatto tanto violento da rendere inutile la protezione dei teli in plastica posti a difesa dei vigneti. Per ciliege, albicocche, mandorli, alberi da frutto in genere e anche ortaggi, la grandinata di ieri arriva come l'ennesima "bomba" su una stagione già drammatica per gli agricoltori. Particolare impressione destano le immagini dei vigneti del Tarantino, che appaiono come "mitragliati" da raffiche di grandine così violente da distruggere tutto. Danni anche a Palagianello, a Palagiano per una fascia di oltre 10 chilometri lungo l'arco jonico e fino alla Basilicata. Tutte le colture sono state colpite: agrumi, ulivo, ortaggi a pieno campo e fruttiferi. Sono state danneggiate anche le colture protette con reti, teli e tunnel.