L’Istituto marchigiano di tutela vini mira a sei paesi obiettivo per promuovere le sue bottiglie con la misura comunitaria Ocm vino per la promozione sui paesi terzi. Al progetto regionale, che è partito in questi giorni, partecipano 70 aziende socie Imt, il doppio dello scorso anno, e conta su un investimento di oltre 2,2 milioni di euro, una cifra coperta per il 50% da fondi europei.

E saranno Usa, Cina, Canada, Giappone, Russia e Svizzera i paesi su cui si concentrerà la promozione di Verdicchio dei Castelli di Jesi e quello di Matelica, Rosso Conero, Bianchello del Metauro, Lacrima di Morro d'Alba e delle altre denominazioni dell'area di competenza del maxi-consorzio marchigiano.

La parte del leone la faranno come gli Stati Uniti, con il 38% dello stanziamento previsto, che rappresentano il primo importatore del vino marchigiano. A seguire i fondi saranno impiegati per il 27% per le azioni in Canada, per il 15% in Cina, per il 9% in Giappone e per oltre il 10% in Svizzera e Russia.

Per il direttore dell'Istituto marchigiano di tutela vini Alberto Mazzoni, i primi due banchi di prova saranno Prowein a Dusseldorf e Vinitaly a Verona, previsti tra marzo e aprile, a cui il consorzio parteciperà assieme ai partner del Consorzio vini piceni, con cui è stato deciso di intraprendere un percorso unitario regionale di internazionalizzazione per la gran parte in favore di piccole e piccolissime imprese con produzioni di alta qualità.

Un modo che, come ha spiegato Mazzoni, serve per fare squadra non solo tra aziende di una realtà associativa, ma anche e soprattutto attraverso un unico grande marchio del vigneto Marche. Un aspetto che è ancora più significativo se si considera che proprio quest'anno si celebra il cinquantenario delle due denominazioni principali della regione: il Verdicchio dei Castelli di Jesi e il Rosso Piceno.

Le Marche così continuano a pieno ritmo la promozione dei loro vino. Nel solo 2017 infatti il totale degli investimenti messi in campo dalle aziende socie Imt con i contributi dell’Ocm vino e del Psr hanno sfiorato quota 10 milioni di euro. Di questi, 6,7 milioni hanno riguardato le tecnologie in cantina e l'ammodernamento dei vigneti, mentre 3,2 milioni di euro sono stati investiti per la promozione nell'Ue e nei paesi terzi, con oltre 200 aziende coinvolte.

E i risultati iniziano a farsi vedere. Nei primi nove mesi del 2017 le esportazioni marchigiane hanno segnato una crescita del 4,7%, per un trend che nei 12 mesi supererà quota 50 milioni di euro.