Una riduzione importante nel sistema vitivinicolo emiliano-romagnolo, se consideriamo che le 29 cooperative dell'Emilia Romagna aderenti a Fedagri-Confcooperative e Legacoop Agroalimentare, rappresentano oltre il 77% della produzione vitivinicola regionale. Il calo produttivo si attesta quindi sul -24,16% rispetto al 2016, in linea con le stime pre-vendemmia.
"Le province più interessate dalla minore raccolta di uva da vino sono quelle emiliane – spiega Davide Frascari, responsabile del settore vitivinicolo per Fedagri Confcooperative Emilia Romagna – si va dal -28,8% del piacentino, passando al -28% di quello reggiano, fino al -26,8% del bolognese, e il -25,1% del modenese. Leggermente meglio in Romagna, con il -23% della provincia di Ravenna e il -20,8% della provincia di Forli Cesena".
"I vigneti hanno risentito delle gelate e delle brinate invernali – sottolinea Ruenza Santandrea, coordinatrice del settore vitivinicolo per l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari – inoltre in collina la siccità estiva ha causato più danni che altrove a causa della minore presenza di sistemi di irrigazione. In particolare, nelle colline emiliano-romagnole si sono registrati cali produttivi superiori al -30%, con punte oltre il 40%".
Dal punto di vista commerciale ci sono numerose incognite, anche se la cooperazione emiliano-romagnola si dice "pronta a giocare un ruolo sempre più attivo nella comunicazione e nella promozione sui mercati per valorizzare sia in Italia che all’estero i propri prodotti di qualità, frutto di una filiera che dal vigneto è in grado di proporre il vino al consumatore finale".
Proprio in questa direzione va infatti un evento del calibro di Vi.vite, la più importante manifestazione del vino cooperativo organizzata dall’Alleanza delle Cooperative agroalimentari e in programma sabato 25 e domenica 26 novembre al museo della Scienza e della tecnologia 'Leonardo da Vinci' di Milano, dove si potrà godere di momenti di animazione e spettacolo a momenti di degustazione.