Per pesche e nettarine è crisi profonda, ma anche grano e altri cereali non se la passano meglio.
Dal Sana di Bologna una serie di analisi economiche sulle produzioni biologiche, tutte improntate all'ottimismo.
Attenti a come spendiamo le risorse comunitarie. Siamo i più lenti d'Europa e rischiamo di non arrivare in tempo.
Ci si prepara alla Brexit e si discute su come tutelare le produzioni a marchio di origine. All'esame le tutele ai prodotti Dop negli accordi con il Messico.
La Xylella riaccende le polemiche e i trattori sfilano per le vie di Lecce.
Questi sono alcuni degli argomenti che i lettori hanno incontrato sulle pagine dei quotidiani in edicola in questi giorni. Vediamoli più in dettaglio di seguito.
Mercati in sofferenza
Per molti mercati agricoli non è un periodo felice. I prezzi di pesche e nettarine sono ai minimi, scrive “L'Arena” dell'8 settembre e solo in alcune aree, come ad esempio nel veronese, i produttori riescono a strappare prezzi decorosi.Non va meglio per i cereali, si legge in una breve nota de “Il Sole 24 Ore”, dove l'aumento dei surplus spinge i prezzi verso il basso. Il mercato del grano è poi appesantito dall'eccezionale raccolto registrato in Francia. Infatti, si apprende da “Italia Oggi” del 13 settembre, la produzione francese di grano ha raggiunto quota 35 milioni di tonnellate, 10 milioni in più rispetto al 2016.
Ancora “Italia Oggi” fa il punto sulla situazione dell'olio, per ricordare che solo in Tunisia il raccolto sarà in linea con quello degli anni passati, mentre nel resto del bacino del Mediterraneo si assisterà a un tracollo della produzione.
Lo stesso destino è riservato in Sicilia al pistacchio di Bronte, con perdite che vanno dal 40 al 90%. Colpa della siccità, scrive la “Gazzetta del Sud” dell'11 settembre.
E' colpa della siccità anche il crollo della produzione di miele, argomento affrontato dal settimanale “Oggi” in edicola il 14 settembre.
Ogm, l'Italia ha torto
Problemi in vista anche per i formaggi erborinati, come il gorgonzola, a causa del blocco alle importazioni di questi prodotti deciso dalle autorità sanitarie cinesi. Se ne discute su “QN” del 12 settembre, che si interroga sulle motivazioni di questo divieto, dettato forse da opportunità commerciali piuttosto che da problemi sanitari.A proposito di barriere sanitarie, la Corte europea di giustizia ha dato ragione a Giorgio Fidenato, l'agricoltore friulano perseguito per aver coltivato mais Ogm.
Il divieto, spiega la Corte, è giustificato solo in presenza di prove scientifiche sulla nocività e queste nel caso degli Ogm non ci sono. Numerosi i quotidiani che si sono occupati di questa sentenza, della quale si discuterà a lungo, e fra questi “Il Sole 24 Ore” e “Italia Oggi” del 14 settembre
Bio avanti tutta
Chi non ha problemi di mercato è l'agricoltura biologica, un comparto, spiega “Avvenire” del 9 settembre, che ha raggiunto il valore di 2,5 miliardi euro.A mettere l'accento sul buon andamento di questo settore è il Sana, il salone delle produzioni naturali andato in scena al quartiere fieristico di Bologna nei giorni scorsi.
La crescita del settore biologico, scrive “QN” dell'11 settembre, rappresenta un'ottima opportunità di sviluppo per molte aziende. Del salone bolognese del naturale si parla su “Il Sole 24 Ore” del 9 settembre a proposito della riforma del settore biologico messa a punto a Bruxelles. Troppo blandi i controlli, si è detto in questa occasione, e troppo elevati taluni residui ammessi.
Vendemmia avara
Tra i settori delle produzioni biologiche che vanno forte rientra il vino. Negli ultimi dieci anni, scrive”Avvenire” dell'8 settembre, le vigne che possono fregiarsi dell'appellativo biologico sono triplicate.Purtroppo sono anche aumentati i tentativi di frode ai danni del vino. E' il caso del prosecco, che proprio in questi giorni ha visto il maxi sequestro di 30 milioni di lattine, un caso denunciato da “La Stampa” dell'8 settembre.
I viticoltori devono poi fare i conti con una delle vendemmie più avare degli ultimi cinquant'anni, come si apprende da “Il Sole 24 Ore” del 9 settembre. Le previsioni di Ismea e di Uiv (Unione italiana vini) prevedono infatti un calo del 26%.
Minore produzione, ma migliore qualità, una previsione sulla quale concordano sia “Avvenire” sia “Il Giornale di Vicenza” del 10 settembre.
I soldi della Ue
Per la promozione del vino sui mercati esteri i produttori possono contare sui fondi europei. Ma su modi e tempi di impiego di queste risorse c'è tensione fra Lombardia e ministero delle Politiche agricole, come scrive “Libero” del 10 settembre.Sull'utilizzo delle risorse comunitarie interviene il 10 settembre “La Stampa” per denunciare come l'Italia abbia speso al momento solo l'11,7%, contro il 20% della media europea. Ora è corsa contro il tempo per scongiurare il pericolo che le risorse vadano incontro al disimpegno.
Attenti alla Brexit
Sul fronte delle politiche comunitarie si fanno più intense le discussioni sul dopo Brexit. Sul tavolo delle trattative, spiega il “Corriere della Sera” dell'8 settembre, ci sono le tutele delle produzioni con marchio d'origine, che coinvolgono circa 3mila prodotti e molti di questi sono italiani.In assenza di questi accordi, scrive “Italia Oggi” del 12 settembre, la Gran Bretagna avrebbe libera "licenza di imitazione".
Il tema della tutela delle produzioni europee è al centro di un altro accordo commerciale, quello fra la Ue e il Messico, in fase di revisione. L'argomento è preso in esame il 13 settembre da “Il Sole 24 Ore”, dal quale si apprende che sono 330 i prodotti che rientrano nell'accordo.
Xylella, sale la protesta
Non si allentano le preoccupazioni per gli attacchi della Xylella negli oliveti pugliesi. La “Gazzetta del Mezzogiorno” dell'8 settembre commenta la decisione che ha dato il via libera alle eradicazioni, come chiesto da Bruxelles.Ancora dalla “Gazzetta del Mezzogiorno”, del 12 settembre in questo caso, si apprende che sono scattate multe per 841mila euro nei confronti degli agricoltori che non hanno applicato le misure previste per il contenimento della patologia.
Intanto la Xylella avanza verso Nord alla velocità di 30 chilometri all'anno. E' quanto afferma Giovanni Martelli, patologo vegetale dell'Università di Bari, intervistato dal “Corriere del Mezzogiorno” del 13 settembre.
I problemi creati dalla Xylella hanno acceso gli animi degli olivicoltori, che hanno deciso di portare la loro protesta sotto le finestre del palazzo regionale. A bordo dei loro trattori, scrive la "Gazzetta del Mezzogiorno" del 13 settembre, gli agricoltori hanno percorso le vie di Lecce, chiedendo fra l'altro una dichiarazione permanente dello stato di calamità naturale.
Bambù e canapa
Molti messaggi commerciali in questi giorni invitano alla coltivazione del bambù. L'argomento non è sfuggito all'attenzione di alcuni quotidiani, come ad esempio “Il Giorno” e “La Stampa” dell'8 settembre, che parlando di questa coltivazione ne indicano la facilità e i molti usi.Come sempre ogni novità va valutata con attenzione. Già in passato coltivazioni e allevamenti innovativi non hanno mantenuto le promesse con le quali si erano presentati sulla scena.
Diverso è il caso della canapa. Se ne parla sulla “Gazzetta di Mantova” del 12 settembre spiegando alcune iniziative per promuovere la filiera di prodotto per la produzione di olio, fibre tessili e materiali isolanti.