"E' necessario continuare ad analizzare la relazione fra il paesaggio e il vino prodotto in quel luogo - ha spiegato al convegno Clementina Palese, giornalista e vicepresidente dell'associazione - il valore del paesaggio riconducibile a un più ampio significato di conservazione dell'ecosistema è un tema su cui l'associazione si sta soffermando molto. La correlazione fra vino, paesaggio vitivinicolo, ambiente ed ecosistema diventa sempre più importante".
Questo tema è stato oggetto di una ricerca del Crea di Conegliano, che ha predisposto un test presso lo stand dell'associazione Donne Della Vite durante il Vinitaly 2016, facendo degustare alla cieca e in sequenza vini abbinati a paesaggi.
"Sono stati raccolti numerosi dati - ha continuato la Palese - questi hanno evidenziato importanti giudizi sul rapporto vino-paesaggio, tanto che abbiamo poi indagato anche sull'importanza di alcuni elementi, gli iconemi, che caratterizzano certi paesaggi perlopiù storicizzati".
"Diventa sempre più importante il concetto di legame con il territorio - ha commentato Diego Tomasi, direttore del Crea di Conegliano - così come la multifunzionalità delle imprese agricole dove si produce vino. Il paesaggio vitivinicolo, secondo l'analisi dei dati raccolti dal test, è il vero valore aggiunto alla qualità del vino, così come è importante l'influenza del nome sulla qualità percepita".
Valeria Fasoli, agronoma e presidente dell'associazione Donne della Vite, ha trattato il tema della viticoltura etica e dell'importanza del ruolo degli agronomi per la tutela del paesaggio.
"La viticoltura etica ha tra i suoi obiettivi quello di mettere in mostra anche la bellezza estetica del vigneto, collegabile alla sostenibilità del territorio. Diventa quindi sempre più centrale il ruolo degli agronomi nelle scelte strategiche di gestione del vigneto, affinché possa essere esteticamente apprezzabile".