E' Maurizio Filippi, umbro, di Montecchio, il miglior sommelier d'Italia. A lui il Premio Trentodoc e il titolo; Massimo Tortora di Livorno e Carlo Pagano di Isernia si sono classificati rispettivamente secondo e terzo, ieri a Trento, alle finali del concorso organizzato da Ais, Associazione italiana sommelier. La figura del sommelier assume oggi le sembianze di un professionista a tutto campo: oltre al tradizionale ambito della ristorazione, è anche un ambasciatore del territorio e delle eccellenze italiane.

L’Ais si presenta in ottima salute, forte di un numero di iscritti in continua crescita, confermando il rinnovato interesse di un pubblico sempre più giovane e trasversale verso il mondo dell’enologia. Forte di una valenza didattica di alto profilo, l’Associazione ha incrementato nell’ultimo triennio i propri corsi di formazione del 39%, con un aumento dei partecipanti del 46%, dove la fascia degli under 30 risulta quella in maggior crescita.

Un trend che fa ben sperare nella ripresa dei consumi interni di un comparto che ha subito negli anni una contrazione significativa. Questo aumentato interesse per il vino si auspica possa incrementare non solo i livelli quantitativi, quanto quelli qualitativi, processo in essere da alcuni lustri, ma soprattutto un consumo consapevole e sostenibile. Ais rilancia nuove collaborazioni istituzionali, dopo Mipaaf, con Mibact e ministero degli Esteri, estendendo la sua comunicazione esterna, anche in previsione di un rinnovato rapporto con Rai.

La Guida Vitae, giunta alla terza edizione, si conferma un apprezzato strumento di orientamento nel vasto panorama produttivo italiano. Al suo recente lancio di Milano si sono registrati oltre 3.500 visitatori ai banchi di degustazione con i 500 vini premiati.