"Abbiamo pensato ai consumatori e alle aziende i primi vogliono vini buoni ma anche certezze quando si parla di sostenibilità; le seconde avevano necessità di uno strumento in grado di raccontare con immediatezza e semplicità il proprio impegno su questo tema fondamentale. Si tratta di una iniziativa privata che ha un grande valore pubblico. L’Italia si pone, con i propri produttori, in modo proattivo, con un approccio omogeneo, coordinato e rappresentativo della produzione vitivinicola italiana". Con queste parole il presidente Riccardo Ricci Curbastro ha presentato Equalitas, e il relativo standard di sostenibilità del vino, assieme al ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Maurizio Martina a Vinitaly lo scorso 12 aprile.

Si tratta di un modello di sostenibilità unico per il settore vitivinicolo italiano, condiviso fra i rappresentanti della filiera che si propone ai mercati internazionali in modo proattivo. Lo standard “Equalitas - Vino sostenibile” sarà volontario e risponde a una serie di parametri ben misurabili: biodiversità, consumi, impronta carbonica, gestione fitosanitaria, ma anche interazione con le comunità locali e quindi impatto sociale delle aziende. La sostenibilità è approcciata secondo i pilastri sociale, ambientale ed economicoEqualitas nasce dopo quasi tre anni di lavoro fra Federdoc, Unione italiana vini, il gruppo Csqa-Valoritalia, 3A vino e Gambero Rosso; raccoglie le esperienze di una vasta platea di produttori e di programmi di ricerca scientifica sviluppato in questi anni in seno a Unione italiana vini e al Forum per la sostenibilità del vino.

Un momento della conferenza stampa di presentazione
© Federdoc

Decisivo l'appoggio del ministro. “Questo appuntamento - ha dichiarato Martina - rappresenta bene il percorso fatto dai nostri produttori in direzione della qualità. C'è un grande lavoro di squadra dietro questo progetto, con soggetti cruciali dell'esperienza vitivinicola italiana uniti sotto la chiave della sostenibilità. Equalitas interpreta bene il binomio sostenibilità-competitività, come elemento distintivo. Ci sono mercati, come ad esempio quello degli Stati Uniti, dove la certificazione della sostenibilità può diventare un fattore determinante per la scelta dei consumatori. L'Italia più di altri Paesi deve spingere in questa direzione, come abbiamo dimostrato anche in Expo Milano 2015. C'è una sfida da vincere per avere modelli agricoli e agroalimentari a basso impatto ambientale. Noi siamo più avanti degli altri e questo progetto lo dimostra. Siamo sulla strada giusta”.

L’auspicio adesso è che lo straordinario lavoro di sintesi fatto dalla filiera vitivinicola, che ha portato alla nascita di “Equalitas - Vino sostenibile”, possa essere preso come base dal ministero delle Politiche agricole per definire un quadro normativo generale che porti al riconoscimento pubblico di questo standard.

Scarica il .Pdf di Equalitas