“Un passo importante – ha proseguito Vernocchi – dopo le positive aperture del commissario Hogan per il prolungamento delle misure straordinarie di sostegno per il settore ortofrutticolo per far fronte all’embargo russo, date in occasione dei lavori del Consiglio agricolo di lunedì, anche grazie al pressing esercitato dalla nostra amministrazione”.
Per Vernocchi: “Anche l’attivazione della clausola di salvaguardia e i nuovi meccanismi per rivedere il sistema di calcolo dei prezzi di entrata per arginare le importazioni dal Marocco sono misure ampiamente condivise e necessarie per sanare una situazione in cui è stata messa in crisi la competitività delle nostre aziende agricole. Aziende – ha aggiunto – che scontano in primis la concorrenza delle produzioni nordafricane che ha portato a un prezzo del pomodoro delle varie tipologie di pomodori del 40% inferiore ai nostri costi di produzione”.
Un combinato disposto di questi e altri fattori, tra cui l’andamento climatico anomalo (che ha fatto concentrare l’offerta europea in un periodo ristretto coincidente con l’ingresso dei pomodori dal Marocco del +71% rispetto lo scorso anno), il divieto di esportazione in Russia aggravato anche dall’analogo blocco dell’export turco in Russia (che contribuirà purtroppo anche in futuro a far aumentare la disponibilità di prodotto sui mercati europei, ma anche l’aumento della concorrenza interna intra-comunitaria su questo mercato di altri Paesi nord europei e dell’Est, come la Polonia), secondo l’Alleanza delle Cooperative agroalimentari sono fattori congiunturali e strutturali che disegnano un quadro preoccupante per il futuro di questo importante settore. Una condizione sulla quale occorre riflettere e per la quale bisogna senza dubbio intervenire per migliorare il quadro organizzativo, che vede ancora un’insufficiente aggregazione dei produttori nelle cooperative e nelle Organizzazioni dei produttori.
La chiara disponibilità comunitaria a lavorare su una proposta di adeguamento dei prezzi di ritiro va finalizzata nelle prossime settimane per rendere tali indennità adeguate ai costi di produzione e si deve tradurre nell’approvazione di un atto delegato nel più breve tempo possibile allargata - non in via eccezionale per la durata delle misure legate all’embargo russo, ma stabilmente - ad altre importanti produzioni ortofrutticole. In primis, la frutta estiva le cui indennità sono fissate a livelli tali da risultare di scarso interesse per i produttori, rendendo difficilmente praticabile l’applicazione delle misure di ritiro da parte delle Organizzazioni dei produttori. Misure di ritiro queste che, se attuate su scala europea, possono ottenere effetti di alleggerimento dei surplus e di tenuta dei prezzi nella fase della commercializzazione.
“Esprimiamo – ha concluso Vernocchi - tutto il nostro apprezzamento per l’impegno profuso dal Mipaaf per fare fronte alle esigenze specifiche dei nostri produttori di pomodoro e in tal senso continueremo a contribuire ai lavori specifici del Gruppo di contatto tra Spagna, Francia e Italia per valutare le possibili iniziative. Riteniamo altresì importante che siano valutate a livello nazionale misure aggiuntive e straordinarie, a partire da una moratoria della struttura debitoria delle imprese”.
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