È il primo padiglione dedicato al vino nella storia di Expo e per l'Italia non rappresenta solo un motivo di orgoglio, ma una industria che vale cinque miliardi di euro l'anno (dato Assoenologi). "Vino-A taste of Italy" è una delle attrazioni cardine all'interno del Padiglione Italia. Uno spazio espositivo concepito per far conoscere la biodiversità dello Stivale, che custodisce 500 vitigni, ad un pubblico di non esperti, che potranno assaggiare il vino e imparare qualcosa in più sulla sua storia.

Il Mipaaf e Veronafiere-Vinitaly sono gli sponsor che hanno fortemente voluto, e finanziato con 5 milioni di euro, il padiglione. Il progetto, dell'architetto Italo Rota, accompagna i visitatori attraverso un percorso fatto di innovazione e tradizione, design moderno, schermi al plasma ma anche mosaici e pergolati.
Con dieci euro è possibile acquistare una tessera che dà diritto ad un calice e a tre degustazioni, con una scelta impressionante: 1.300 vini sono infatti disponibili per l'assaggio. In sala sono presenti i sommelier della Fisar (Federazione italiana sommelier albergatori e ristoratori) che aiuteranno i visitatori a conoscere e a scegliere i vini da assaggiare e comprare (ma solo attraverso l'app dedicata).

Secondo Maurizio Marina, ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, si tratta di un'occasione unica per far conoscere al mondo una delle eccellenze italiane che non solo rappresenta un pezzo della nostra storia, ma anche dell'economia.
Basta guardare i dati. Secondo Assoenologi nel 2014 l'Italia ha esportato 20,5 milioni di ettolitri di vino, il 50% dell'intera produzione nazionale. L'export ha visto una crescita dell'1,4% su base annua, per un giro d'affari complessivo di 5 miliardi di euro. Un business che ha nello spumante il suo cavallo da corsa: le vendite tra il 2009 e il 2015 sono quasi raddoppiate, passando da 440 a 840 milioni di euro.

La speranza è che molti visitatori, una volta tornati nei loro rispettivi Paesi, diventino acquirenti. Il vino piace molto agli europei che da soli spendono 2,69 miliardi di euro. E a questo Expo sembra che ci siano, per ora, pochi visitatori da fuori l'Unione. A interessare i produttori sono soprattutto i Paesi asiatici come il Vietnam, la Corea, Taiwan e Singapore che negli ultimi anni hanno avuto tassi di crescita a doppia cifra.

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