I tempi si allungano, mentre si fa strada l'ipotesi che solo nel 2015 la nuova Politica agricola comune vada a pieno regime.
Serve più tempo
Stando a quanto afferma Ciolos, la scelta va incontro alle amministrazioni degli Stati membri che difficilmente saranno in grado di avere tutti i regolamenti di attuazione pronti per il 2014.
Dello stesso avviso anche Paolo De Castro, presidente della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo che parla di "impossibilità" di attuazione della Pac nei tempi previsti.
Nonostante il supporto di una apposita task force, a far slittare la nuova Pac sarebbero soprattutto l'imponente mole di emendamenti unita al
dibattito sulle prospettive finanziarie,, e la volontà espressa da Parlamento e Consiglio di modificare 'profondamente' la proposta pervenuta dalla Commissione.
“Dipende dalla Commissione europea” ha messo sul piatto De Castro che, chiarisce, "è l'unica a possedere la struttura di servizio per valutare, in tempi brevi, la compatibilità tecnico giuridica delle modifiche che Parlamento e Consiglio vorranno portare".
Rimane il ruolo chiave che ricopre la definizione di un accordo sulle prospettive finanziarie, senza il quale difficilmente l'Europarlamento voterà i regolamenti.
In tal senso, e con la speranza che l'accordo arrivi a dicembre, è stato convocato il Consiglio europeo straordinario di fine novembre.
Settore da tutelare
In una fase di crisi generalizzata dell'economia, l'agricoltura si presenta come volano in grado di dare una boccata d'ossigeno all'intero sistema. Per questo, attuare politiche "sbagliate" sarebbe un imperdonabile errore.
Questo in sintesi il pensiero delle associazioni vicine al comparto produttivo agricolo. È Mario Guidi, presidente di Confagricoltura, a sottolineare come “il ruolo attivo che l'agricoltura può avere nella ripresa di tutta l'economia” non abbia ancora ricevuto l'attenzione politica che merita.
“Il settore può dare risposte concrete – ha aggiunto – a patto che sia posto nelle condizioni di farlo”.
Negativa per il presidente di Confeuro Rocco Tiso, la prospettiva di slittamento della Pac avanzata dai vertici europei che, ha dichiarato Tiso, “appare come un segnale più che negativo per l'intero comparto. Il settore agroalimentare – ha concluso -, non può rimanere un altro anno senza le riforme strutturali necessarie al suo rilancio”.