Nel cuore dell’Oltrepò Pavese, tra Piemonte ed Emilia, l’azienda Castello di Cigognola di proprietà di Gianmarco e Letizia Moratti è condotta dall’enologo Riccardo Cotarella e da un team di esperti.

Con trenta ettari vitati a Barbera, Pinot Nero e Nebbiolo, è entrata in Magis solo di recente.
“Avendo aderito con la campagna 2011 – spiega Emilio Renato De Filippi, vicepresidente di Assoenologi ed enologo aziendale –, siamo forse gli ultimi; rappresentiamo una piccola azienda e tutti i nostri trenta ettari di Sau sono coinvolti nel progetto”.

 

Qualità e sostenibilità

Prima di aderire – racconta - ne abbiamo verificato la serietà, dal momento che la nostra esigenza è quella di ottenere una produzione sostenibile capace di offrire uve sane nel rispetto del territorio”.
“Grazie anche al contributo di Magis – prosegue De Filippi - l'annata 2011 ci ha dato i migliori risultati in termini qualitativi. Facendo diradamento e puntando solo ad altissima qualità, la quantità non riveste grande importanza. Produciamo tutti gli anni più o meno lo stesso numero di bottiglie e in questo siamo fuori dal coro, in particolare per la nostra zona produttiva”.

  

Agricoltura di precisione

La mappatura dei vigneti – spiega – è iniziata quest'anno e per questo dobbiamo ancora dar corso all'applicazione dei risultati. In ogni caso Magis è il motore propulsivo che ci sta portando verso un'agricoltura di precisione. Ci troviamo in zona collinare e da sempre notiamo le differenze esistenti tra un vigneto e l'altro; per questo è viva l'esigenza di dare una risposta risolutiva a queste differenze che stiamo avendo da Magis".

 

La commercializzazione

Esportiamo circa metà della produzione, la restante parte viene immessa nel circuito nazionale. Un marchio Magis sarebbe importante ma non saprei se più sul mercato nazionale o estero. Occorre fare chiarezza in un contesto nel quale il consumatore non conosce il significato di viticoltura integrata; per questo è difficile fare previsioni sull'efficacia di una caratterizzazione a marchio Magis.
Sicuramente, se il progetto prosegue con la serietà con cui è iniziato, sarà spendibile tanto in Italia quanto all'estero”.

 

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