Tripudio di applausi alle misure per il settore agroalimentare contenute nel decreto sulle liberalizzazioni presentate dal ministro Catania lo scorso martedì 24 gennaio. A suscitare l'entusiasmo del mondo agricolo, in particolare, la regolarizzazione delle relazioni commerciali con la grande distribuzione.
Ecco, nello specifico, le posizioni assunte.
“Finalmente si è intervenuti per contenere lo strapotere della grande distribuzione nei confronti degli agricoltori - commenta il presidente Sergio Marini - Il decreto pone un giusto freno alle speculazioni sui terreni provocate dalla diffusione selvaggia del fotovoltaico. Marini, a questo proposito, ricorda che il provvedimento “accoglie alcune proposte consegnate da Coldiretti al presidente Monti e al ministro Passera in occasione del primo incontro tra Governo e parti sociali. Ci aspettiamo - conclude - che ulteriori e necessari interventi possano trovare spazio in sede di conversione del decreto”.
“Erano anni che l’agricoltura aspettava un pacchetto di misure organico per dare maggiore trasparenza e competitività al settore” ha plaudito il presidente Gardini, parlando anche a nome di Legacoop agroalimentare e Agci Agrital. Nella generale approvazione, Gardini ha rimarcato in particolare l'importanza di normare le relazioni contrattuali; “è un tentativo - ha spiegato - di riequilibrare i rapporti di forza tra il mondo della produzione e della distribuzione, tutelando la parte più debole nella contrattazione".
Rabboni, assessore ragionale Agricoltura Emilia Romagna
Tra i punti illustrati dal ministro Catania, l'assessore attribuisce grande rilievo alla regolamentazione delle relazioni di cessione dei prodotti agroalimentari, ponendo l'accento sulla definizione di sanzioni amministrative fino a 500mila euro per chi disattenda alle norme previste.
Nel consenso generale, l'associazione conferisce rilievo alla misura che sostiene l’accesso al credito e l'aumento degli incentivi per i pannelli fotovoltaici su serre ed edifici rurali a discapito di quelli a terra.
Qualche dissenso da parte del neo presidente Triantafyllidis, in merito alla dismissione dei terreni agricoli demaniali. "Importante il vincolo di destinazione d’uso portato a 20 anni - afferma - ma vendere terreni agricoli demaniali ogni anno, significa dismettere un'importante patrimonio comune. Per garantire ai giovani l’accesso alla terra – prosegue -, non serve svendere basta concedere in affitto. La misura sembra più volta a fare cassa”.
Pur definendo positivo il pacchetto, Copagri ritiene sia necessario un organico e approfondito piano che faccia emergere tutte le criticità del settore così da delineare soluzioni attuabili sia nelle situazioni di emergenza che per lo sviluppo nel medio e lungo periodo. “Occorre che i poteri decisionali del nostro Paese – spiega la Confederazione - si rendano conto del valore economico e sociale dell’agricoltura e dell’agroalimentare dando vita ad una politica agraria nazionale”.
A preoccupare l'associazione, il timore che il taglio degli incentivi per il fotovoltaico a terra peggiori la situazione; l'auspicio, espresso dal presidente Rocco Tiso, è che risponda davvero all’esigenza dichiarata di non sottrarre troppo terreno alle coltivazioni agricole.
Condivide totalmente le misure sottolineando come la problematica dei tempi di pagamento e di altre pratiche sleali cui sono sottoposti produttori e cooperative, sia da tempo oggetto di attenzione da parte delle istituzioni comunitarie.
“Mi auguro – ha dichiarato il presidente Paolo Bruni - che l'iniziativa assunta oggi dal governo italiano possa contribuire ad una rapida definizione di una iniziativa legislativa organica valida per i 27 stati membri dell’unione europea".