Lo scorso 4 dicembre si è concluso il Congresso federale Aiab che, scegliendo come teatro il prestigioso ma grigio capoluogo lombardo, ha avuto tra gli altri l'obiettivo di rinnovare le cariche della rappresentanza alla direzione politica ed esecutiva dell'associazione.

Alessandro Triantafyllis, agronomo, è quindi il nuovo presidente dell'associazione italiana agricoltura biologica; con lui sono stati eletti Salvatore Basile, Cristina Micheloni, Caterina Santori e Lorenzo Vinci che andranno a costituire il nuovo gruppo di rappresentanti del Comitato esecutivo federale – Cef.

 

Il prossimo futuro

Le priorità che Triantafyllidis ha inserito nell'agenda politica del suo mandato, mantengono la linea adottata dal presidente uscente Andrea Ferrante. Il perno centrale continua, quindi, ad essere la concezione del biologico come modello di sviluppo che da sempre caratterizza l'associazione.

Non promuoviamo solo la produzione di cibo – ha chiarito il neopresidente -, ma la biodiversità, la sicurezza alimentare, lo sviluppo del territorio, la produzione di innovazione, la tutela dei beni comuni e la qualità del lavoro. A livello nazionale – ha proseguito - le priorità toccano tre ambiti, la filiera alimentare, il sistema di certificazione e l’accesso alla terra".

 

Aree di intervento nazionale

Per quanto riguarda le priorità di filiera, l'obiettivo è quello di cambiare i rapporti che la caratterizzano per conferire maggiore peso ai produttori; sviluppando sistemi alternativi di distribuzione si vuole evolvere il rapporto tra produttori e cittadini-consumatori.

Il sistema di certificazione, strumento fondamentale per il biologico, deve secondo Triantafyllidis superare i limiti e le rigidità che oggi lo ostacolano; “introdurre la certificazione di gruppo e sperimentare sistemi partecipativi di garanzia – possono rendere spiega il presidente - il processo di certificazione inclusivo e non esclusivo”.

L'accesso alla terra, infine, va rivolto soprattutto ai giovani; “i drammatici dati del 6° Censimento Generale dell’Agricoltura – ha sottolineato Triantafyllidis  - lo confermano”.

 

Il contesto europeo

Puntando al traguardo, ambizioso ma realistico, per l'agricoltura del 2020 di raggiungere quota 2milioni di ettari a coltivazioni biologiche, Triantafyllidis non perde di vista l'importanza di mantenere fermo anche l'orizzonte europeo.

Sinora abbiamo ottenuto alcuni risultati per la Pac post 2013 come il riconoscimento dell’agricoltura biologica sia nel Primo che nel Secondo Pilastro – ha spiegato - ma non siamo ancora giunti alla riforma che vogliamo e l’attuale bozza assomiglia ad un’operazione di greenwashing.

La partita però adesso si sposterà a livello nazionale e regionale per la scrittura dei Piani di Sviluppo Rurale; Aiab deve farsi trovare pronta".

 

Per ora

La prima novità è arrivata proprio durante il Congresso federale che si è fatto protagonista della nascita di una convenzione tra Aiab, Dream Italia e Firab - Fondazione Italiana per la Ricerca in Agricoltura Biologica e Biodinamica.

Con il protocollo d'intesa, che sarà coordinato da Maria Grazia Mammuccini presidente del comitato scientifico Firab, le tre associazioni si impegnano a svolgere un lavoro comune su ricerca, innovazione e servizi tecnici per l'agricoltura biologica.