Quando, ai primi di marzo, il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo fissava e ufficializzava al primo di giugno l'entrata a pieno regime per il sistema Sistri di gestione dei rifiuti, abbiamo creduto fosse la volta buona. Ma ci sbagliavamo.
Il Click Day, o prova generale di funzionamento del sistema dell'11 maggio scorso e voluta da Confindustria e da altre associazioni, ha rimescolato il mazzo e scompigliato i piani del ministero.
“Un pieno successo” secondo il ministro, l'esito del click day ha destato perplessità e preoccupazione tra le associazioni e gli addetti ai lavori che hanno fortemente criticato la concreta possibilità che il sistema potesse prenda il via al primo di giugno.
Chiara la risposta dal Governo: nessuna nuova proroga. Dal primo di giugno black box satellitari e chiavette Usb prenderanno il posto dei vecchi moduli cartacei. “Al 31 marzo il 97% delle chiavette Usb e il 95% delle balck box sono state consegnate” ha reso noto Prestigiacomo.
Dunque, il Sistri - operativo da ottobre 2010 - dal primo di giugno sarà obbligatorio per tutti.
La notte porta consiglio e la ragione con il tempo prende il sopravvento. “Abbiamo avuto un confronto con le imprese” è stata la dichiarazione della Prestigiacomo a margine di un incontro cui ha preso parte Emma Marcegaglia, Rete impresa Italia, Alleanza delle Cooperative e Confapi.
“Stiamo dialogando per far fronte ai problemi emersi” ha proseguito il ministro, che ha anche sottolineato come il sistemai debba essere "uno strumento a supporto delle imprese e non un motivo di scontro e scontento".
Tant'è che, a breve distanza, il 25 maggio è stato annunciato un accordo tra il ministero dell'Ambiente e le principali principali organizzazioni imprenditoriali, Confindustria e Rete Imprese.
“L’accordo” si legge in una nota del ministero, “recepisce le esigenze evidenziate nelle ultime settimane dagli operatori del settore ribadendo il valore del Sistri, quale importante strumento di legalità e trasparenza nel delicato campo dei rifiuti”. L'intesa raggiunta definisce una graduale entrata in vigore del sistema.
I primi ad essere interessati saranno i produttori di rifiuti con più di 500 dipendenti; gli impianti di smaltimento, di incenerimento e i trasportatori autorizzati per quantitativi annui superiori alle 3mila tonnellate. Il sistema sarà obbligatorio in questi casi dal primo settembre 2011.
Un mese di più per fare i conti con il Sistri per i produttori di rifiuti con un numero di dipendenti da 250 a 500 oltre che per i Comuni, enti ed imprese che gestiscono i rifiuti urbani della Regione Campania. Obbligatorio dal primo di novembre per i produttori di rifiuti i cui dipendenti variano da 50 a 249 mentre, per chi ha da 10 a 49 dipendenti o per i trasportatori autorizzati a quantitativi annui fino a 3mila tonnellate, la dead line sarà il primo dicembre.
Il primo gennaio 2012, infine, la scadenza per i produttori di rifiuti pericolosi che abbiano fino a 10 dipendenti. Sono previste, conclude la nota, procedure di salvaguardia in caso di rallentamenti del sistema ed una attenuazione delle sanzioni nella prima fase dell’operatività.
Soddisfazione, come fa sapere Coldiretti, dalle associazioni agricole. “La rimodulazione in chiave progressiva” ha dichiarato il Ministro, “sarà utile a collaudare al meglio il sistema e aiuterà le aziende a prendere confidenza con le nuove procedure elettroniche”.
“Il periodo che ora si apre” ribadisce Cia, “deve realmente servire a semplificare le procedure tecniche e organizzative”. In questo senso, Cia unitamente alle altre organizzazioni del mondo agricolo, ha avanzato al ministero dell’Ambiente alcune concrete proposte con l’obiettivo di superare aggravi burocratici ed economici mantenendo l’efficacia del sistema.
Soddisfatta anche Confai. "Per le nostre imprese, nella maggioranza interessate allo slittamento al 2012, è stato evitato il doppio binario burocratico, diviso fra cartaceo e telematico", ha detto il numero uno di Confai, Leonardo Bolis.
Secondo la Confederazione Agromeccanici e Agricoltori Italiani, "l’esigenza sacrosanta di regolamentare un sistema complesso come la gestione dei rifiuti deve essere commisurata alla realtà operativa delle imprese agricole ed agromeccaniche ed al difficile momento economico in cui versa il settore primario".