Supera i 2,5 miliardi di euro il deficit commerciale della bilancia cerealicola italiana nei primi otto mesi del 2023, in lieve crescita rispetto ai quasi 2,4 dello stesso periodo del 2022 (gennaio-agosto). Continua, come ormai da dato consolidato, la crescita parallela di import e di export, anche se le importazioni dall'estero crescono in maniera più che proporzionale.
Sul fronte degli arrivi, nei primi otto mesi del 2023 l'import è cresciuto di 852mila tonnellate (+6%) e in valore di 341,7 milioni di euro (+5,6%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Oltre 1,1 milioni di tonnellate in più in arrivo di cereali in granella, suddivise fra grano tenero (+346mila tonnellate) e grano duro (+800mila tonnellate), mentre si riducono gli arrivi di mais (-173mila tonnellate), riso (-68mila tonnellate). In aumento i semi oleosi e proteici (+69mila tonnellate) e le farine proteiche.
Sul fronte delle esportazioni calano le quantità (-361mila, -10,9%) mentre crescono in valore di 150,1 milioni (+4%), rispetto allo stesso periodo 2022. In calo le vendite di grano duro (-225mila tonnellate), dei prodotti trasformati e della pasta (-62mila tonnellate). La crescita dei prezzi porta l'incremento in valore in esportazione sia della pasta (+93 milioni) che dei mangimi a base di cereali (+53,8 milioni di euro).