Nessuno di noi avrebbe mai potuto prevedere una situazione simile. Le prime conseguenze economiche della pandemia hanno portato ad enormi squilibri di mercato che, insieme agli aumenti dei costi di energia e trasporti, hanno fatto schizzare in alto i prezzi dei concimi. Non solo l'urea, ma anche nitrato ammonico, fosfato biammonico, solfato di potassio hanno raggiunto livelli mai visti e che influiscono anche sui prezzi degli organo minerali.

Con questi prezzi è legittimo che chi produce frumento o altri cereali autunno vernini si ponga dubbi sulla concimazione primaverile. Ma come fare? È meglio sperare che vada comunque bene e accontentarsi di quanto si raccoglierà? Oppure attuare una strategia che permetta di produrre bene e al tempo stesso, risultare più conveniente ed ecosostenibile?
 
Parliamo della concimazione fogliare che può compensare efficacemente il mancato intervento al suolo in copertura, soprattutto se fatta con formulati specifici. Ilsa, grazie alla sua lunga esperienza in cerealicoltura, dispone proprio di questi formulati, a base di azoto organico e amminoacidi da idrolisi enzimatica, che nutrono i cereali per via fogliare e aumentano le caratteristiche qualitative della granella, in termini di peso specifico e contenuto proteico.


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Quali vantaggi comporta la concimazione fogliare?
Attraverso le foglie l'assorbimento è quasi immediato, per cui si possono somministrare l'azoto, gli amminoacidi e gli altri microelementi necessari in specifici momenti. La curva di assorbimento del frumento, infatti, evidenzia come le esigenze maggiori di azoto coincidano con le fasi di accestimento-levata e di spigatura-fioritura. Successivamente, con l'ingiallimento del culmo, le piante non possono più assorbire acqua e nutrienti dal suolo, per cui la concimazione fogliare è la sola alternativa possibile.


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Altro effetto importante della concimazione fogliare del frumento è la riduzione dell'impatto negativo dei trattamenti antiparassitari. Dopo il diserbo ad esempio, le piante subiscono un momentaneo arresto vegetativo dovuto allo stress "chimico" causato dal prodotto erbicida, per cui l'applicazione contemporanea di azoto e amminoacidi per via fogliare permette di rinvigorire le piante che superano più velocemente questa fase di stress.

Inoltre, per favorire l'aumento di peso specifico e contenuto proteico, va ricordato che la vera protagonista della produzione di proteine nella granella è la foglia a bandiera. È fondamentale garantire la sua capacità fotosintetica il più a lungo possibile, in quanto la foglia a bandiera influisce per circa il 50% sul contenuto proteico della granella, per cui fornire azoto e amminoacidi per via fogliare in questa fase risulta determinante.

Quali prodotti utilizzare e quando?
Gli idrolizzati proteici permettono di apportare azoto, amminoacidi e oligo peptidi, per cui uniscono gli effetti nutrizionali a quelli anti stress. Gli idrolizzati proteici di Ilsa, a base di Gelamin® (gelatina idrolizzata fluida per uso agricolo) sono ottenuti attraverso il processo di idrolisi enzimatica Fceh® (Fully Controlled Enzymatic Hydrolysis) che, rispetto ad altri processi di estrazione chimica, ne garantisce l'assoluta stabilità, la bassa salinità e la presenza di amminoacidi liberi in forma levogira, quella realmente utilizzata dalle piante per avere un effetto immediato sul metabolismo vegetale. L'alta presenza di azoto organico e amminoacidi permette di sostenere il frumento nei momenti di maggiore fabbisogno azotato e di aumentare la tolleranza a stress e le caratteristiche qualitative finali della granella. E non è tutto. Le caratteristiche degli idrolizzati proteici di Ilsa permettono l'assoluta miscibilità con altri formulati commerciali, anche in occasione dei trattamenti con solfoniluree o altri prodotti erbicidi o di trattamenti fungicidi contro septoria e fusarium.

Ad inizio della fase di levata, Ilsa consiglia un paio di applicazioni fogliari, a distanza di 15-20 giorni, con Cerealmax in convenzionale o di Etixamin in agricoltura biologica. Entrambi i formulati contengono un alto livello di azoto, il primo in parte organico e in parte ureico, mentre il secondo esclusivamente organico e con un altissimo contenuto di amminoacidi totali.

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In occasione dei trattamenti fitosanitari (erbicidi e fungicidi), un ulteriore contributo viene dato da Splinter New, coformulante da idrolisi enzimatica che ha un'azione multipla sulle piante. Questo prodotto ad azione specifica, infatti, oltre a nutrire e biostimolare efficacemente il frumento, ha anche un effetto bagnante, adesivante e veicolante, per cui migliora enormemente l'efficacia di assorbimento del prodotto miscelato e, di conseguenza, l'efficienza del trattamento. Splinter New è ammesso anche in agricoltura biologica, per cui può essere applicato, da solo o in miscela con microelementi, per la sua efficacia nutrizionale.