Per tali ragioni Sipcam Italia ha messo a punto un prodotto dedicato, ovvero Umostart Bios, il quale consente alla coltura un vigoroso effetto starter, assicurato dalla componente organica azotata a rilascio differenziato, accelerando le prime fasi colturali, premessa di produzioni abbondanti ma sostenibili.
Trattasi di concime organominerale a base di azoto e fosforo in ragione rispettivamente del 7 e del 5%, con l'aggiunta di preziosi microelementi come ferro e zinco, entrambi fondamentali nelle primissime fasi di sviluppo delle giovani plantule. L'azoto è presente in forma esclusivamente organica, non a caso in Umostart Bios è presente anche il 26 % di carbonio organico, tutto ovviamente di origine biologica, data la specifica vocazione per il biologico con la quale è stato progettato e messo a punto il prodotto. Non a caso lo stesso zinco risulta complessato con ligninsolfonato di ammonio.
Il pH del prodotto è pari a 5, ovvero quello ottimale per rendere subito disponibili al meglio i nutrienti, mentre le colture su cui il prodotto appare particolarmente consigliabile sono, ovviamente, i cereali come frumento, riso e orzo, pur trovando ottima applicazione anche su altre colture di primaria importanza per diverse filiere di pregio italiane, come per esempio quella del pomodoro. Può infine trovare impiego su fruttiferi e ortaggi, oppure per la preparazione di terricciati.
Su cereali Umostart Bios si colloca tecnicamente tra i fertilizzanti microgranulari da utilizzare alla semina, pratica che consente di minimizzare l'esposizione ambientale e di massimizzare le rese per ettaro.
Il prodotto gode peraltro della qualità formulativa che caratterizza tutta la Linea Umostart di Sipcam Italia, alla quale viene da sempre riconosciuta una leadership nella produzione di fertilizzanti microgranulari, capaci infatti di resistere ottimamente al processo di deposizione nel solco e di rilasciare i giusti elementi nutritivi in modo progressivo e uniforme.
Le dosi di impiego di Umostart Bios su cereali è compreso fra i 30 e i 40 chilogrammi per ettaro, da distribuirsi nei solchi al momento della semina tramite le usuali seminatrici a file.
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Fonte: Sipcam