Si sente sempre più spesso parlare di Regolamenti Atp, Adeguamenti al Progresso Tecnico, che modificano la classificazione di pericolosità di determinate sostanze, provocando così la necessità di un rapido aggiornamento delle etichette e delle Schede di Dati di Sicurezza (Sds), ovvero anche di possibili modifiche degli usi consentiti di tali sostanze, specie ove le stesse vengano sottoposte a restrizioni ai sensi del Regolamento Reach (ad esempio limitazioni alla vendita ai consumatori, limiti nella presenza massima delle sostanze in miscele, eccetera).

 

Gli Atp sono dei Regolamenti delegati di modifica del Regolamento Clp, emanati dalla Commissione Europea, che permettono al Regolamento Clp su classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze e miscele di rimanere aggiornato con le nuove conoscenze tecniche o scientifiche relative alla classificazione delle sostanze e alla loro conseguente etichettatura.

 

Questi Regolamenti sono adottati dalla Commissione Ue a seguito di un complesso procedimento che vede coinvolti Stati membri e comitati tecnici ed economici all'interno dell'Agenzia Europea delle Sostanze Chimiche (Echa) e che dura diversi mesi o anni, di cui si hanno aggiornamenti tramite il sito stesso dell'Echa.

 

Tramite gli Atp sono frequentemente apportate varie modifiche al testo giuridico originario del Regolamento Clp, con particolare riferimento agli allegati, in particolare l'Allegato VI dedicato, appunto, alla classificazione e alla etichettatura armonizzate di talune sostanze pericolose.

 

Di conseguenza, a seguito della pubblicazione di un Atp un fornitore ha il compito di verificare se le sostanze da lui prodotte siano state oggetto di modifica, e in caso positivo aggiornare la Sds e l'etichetta degli eventuali prodotti che contengono quella specifica sostanza sulla base della nuova classificazione fornita dall'Atp, nonché verificare che le condizioni d'uso della sostanza (o delle miscele che la contengono) siano rispettate. Quanto già immesso sul mercato e non più conforme alle previsioni stabilite dall'Atp dovrà essere smaltito o ritirato (ovvero, ove ne ricorrano le condizioni, rietichettato).

 

Per fare un esempio, il 3 maggio 2022 è stato emanato il 18° Atp del Clp, ossia il Regolamento delegato (UE) 2022/692, con il quale sono state aggiunte trentanove sostanze all'Allegato VI del Clp ed è stata modificata la classificazione armonizzata di diciassette sostanze già presenti, tra le quali diverse sostanze attive presenti nei prodotti fitosanitari e nei biocidi (ad esempio il benzofenone o l'estratto di margosa). Il 18° Atp è entrato in vigore il 23 novembre scorso.

 

Si rischiano sanzioni?

Come spiegato nei paragrafi precedenti, il fornitore deve adempiere a quanto stabilito dagli Atp, correggendo eventuali Schede di Dati di Sicurezza e verificando se la sostanza da lui prodotta sia cambiata di classificazione e non risulti tra le sostanze soggette a restrizione.

 

Di conseguenza, se il fornitore non rispetta quanto previsto dalle modifiche introdotte dagli Atp si applica la disciplina sanzionatoria del Regolamento Clp, ovvero il D.Lgs. 186/2011, che può disporre sanzioni pecuniarie anche molto gravose per il destinatario.

 

Tali sanzioni non colpiscono solo il fornitore, ma possono riguardare anche l'utilizzatore a valle, per il quale, se non classifica o non rispetta la classificazione e l'etichettatura armonizzata di una determinata sostanza, la sanzione amministrativa pecuniaria prevista è molto alta: da un minimo di 15mila a un massimo di 90mila euro. Sanzioni diverse ed ulteriori sono previste nel caso il cui la sostanza venga sottoposta anche a restrizioni ai sensi del Reach.

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Come prepararsi al meglio

Se si è quindi un fornitore o un utilizzatore a valle di sostanze chimiche è fondamentale rimanere aggiornato con i regolamenti di modifica del Clp perché una sostanza potrebbe cambiare di classificazione rapidamente in base al progresso tecnico e scientifico, e quindi risultare cancerogena, mutagena o tossica per l'uomo e/o per l'ambiente.

 

Si consiglia, dunque, di chiedere consiglio ai propri consulenti per rimanere al passo con le innovazioni e con le modifiche in materia di sostanze chimiche.

 

A cura di Matilde Testori dello Studio legale Landilex

 


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