Ha solo vent'anni. Si chiama Agnese. Un fisico minuto, da "Campanellino" di Peter Pan, ma se vi serve qualcuno che manovri un trattore con la facilità di un monopattino Agnese è "l'uomo" che fa per voi.
Insieme al padre Stefano Forconi gestisce l'azienda di Venturina dove sono stati allestiti i campi dimostrativi di Syngenta. E l'azienda Forconi di colture orticole ne produce diverse.
 
Agnese, cosa porta una ragazza così giovane a dedicarsi alla terra anziché cercare strade diverse nella vita, magari più comode e meno faticose?
 
"Lavoro con mio padre da tre anni, da quando ho smesso di studiare. Anche prima però, durante i mesi estivi, mi sono sempre dedicata all'azienda. Ho sempre avuto passione per questo settore, perché comunque, per come la vedo io, di ragazzi di vent'anni che lavorino in agricoltura non ce ne sono molti. In campagna o ci nasci... o ci nasci. Altrimenti non puoi decidere da un giorno con l'altro di entrare in questo settore.".
 
Questa è una terra da colture orticole. Quali sono gli investimenti che seguite preferenzialmente?
 
"L'orientamento colturale è basato soprattutto sui meloni in estate, per circa 15-20 ettari. Partiamo intorno a metà marzo con i primi trapianti nei tunnelloni, di cui abbiamo circa 5-6 ettari a seconda degli anni. Poi si prosegue con il tunnellino, il tessuto e finiamo con il campo aperto. Poi coltiviamo anche angurie, sia quelle tradizionali sia quelle Baby, per un totale di circa 3-4 ettari. Non mancano poi i pomodori da industria e quelli da mensa: dei primi ne abbiamo trapiantato 5 ettari e circa 4 ettari dei secondi. Per quanto riguarda il pomodoro da industria è il secondo anno che lo coltiviamo e siamo molto soddisfatti sia per la qualità sia delle produzioni. Ci troviamo poi bene al momento di servirlo all'industria. In primavera dedichiamo anche una porzione dell'azienda agli zucchini, come pure li riprendiamo a piantare a metà agosto, sempre su 5 ettari. La raccolta è verso il 10-15 settembre e proseguiamo fino a fine ottobre. Come quantità magari non se ne ricava moltissima, però come pianta rimane resistente ed eretta, non prende la virosi e produce uno zucchino di buona forma e pezzatura".
 
Questa è zona anche da orticole a ciclo autunno-invernale. Quali colture prediligete nella vostra azienda?
 
"Per l'inverno investiamo molto sugli spinaci, con almeno 10 ettari. A fianco degli spinaci coltiviamo anche porri, una mia scelta da ormai tre d'anni. Li gestiamo su due differenti periodi, per non arrivare sul mercato con tutto il prodotto in una volta sola. Noi conferiamo soprattutto alla cooperativa Terra dell'Etruria e quindi preferiamo rendere più scalari i conferimenti. Il porro è un prodotto che quando arrivi a fine lavorazione ottieni sempre qualcosa. Anche se la lavorazione è lunga e difficoltosa, ci troviamo abbastanza bene".
 
Oltre ai porri e agli spinaci coltivate altri ortaggi?
 
"Preferiamo sempre coltivare più colture per ridurre il rischio d'impresa. Qualche anno fa una grandinata ci ha danneggiato seriamente gli spinaci, per fortuna avevamo scelto di coltivare anche verze, che sono rimaste colpite poco o niente. Ecco perché differenziamo. Abbiamo anche finocchi, per esempio, anche se solo su un ettaro, un ettaro e mezzo. Questo è poi il primo anno che proviamo a produrre cavolfiore, anche perché ce ne è stata fatta richiesta. È un esperimento, quindi ne faremo un ettaro come prova poi il prossimo anno staremo a vedere".
 
Circa le varietà di melone di Syngenta, a parte quella sperimentale che ovviamente è la prima volta che la vedete, avete avuto altre esperienze?
 
"Si, abbiamo provato un anno il Thales, ma a questa varietà preferiamo altre come il Caldeo, che ci soddisfa sia come pezzatura sia come qualità. È ideale per questa zona, sia per la terra che abbiamo sia per le condizioni di campo. Dalla mia esperienza, visto che sono io che seguo la coltura dal trapianto alla raccolta, ho visto che per fare un ettaro di Caldeo, rispetto a un ettaro coltivato con alte varietà di aziende concorrenti,  ci vuole la metà degli investimenti. Caldeo cresce con un minore investimento, anche in terreni molto fini. Tranquillamente lo metti giù e con poco impegno lo porti avanti. Il prossimo anno si andrà a provare questo nuovo MP 8025 in campo aperto. Ho visto che è un bel melone, le cui dimensioni dipendono molto dal campo in cui lo si pone. In alcuni terreni, dove si è spinto di più, la pezzatura è stata importante, mentre su terreni a investimenti minori si raggiunge la pezzatura ottimale. Anche come sapore è molto buono".
 
Circa il periodo di trapianto Syngenta lo posiziona per i trapianti precoci. Qui come lo vedete?
 
"È vero. Con mio padre si è deciso di coltivare anche MB 8025 e di esperimenti ne potremo fare parecchi. Una cosa che mi ha colpito di questa varietà è la resistenza all'oidio: anche nei campi dove altre varietà presentavano infezioni estese, l'MB 8025 non aveva neanche una foglia colpita. E qui con l'oidio è qualcosa di allucinante e obbliga spesso a dover andare a calendario con i trattamenti per contenerne le infezioni. Non ci si può permettere di perdere un colpo. Una cosa che ho poi notato è che altre varietà erano piene di virosi. L'MB 8025 no. A me come nuova varietà piace, anche per la vigoria delle piante". 
 
Bene, ci congediamo quindi da Agnese. Una ragazza che, a differenza di "Campanellino", dall'isola che non c'è pare aver deciso molto presto di venir via e di diventare grande. Una piccola soddisfazione anche per chi scrive, pensando alla scarsa inclinazione delle giovani leve verso i lavori agricoli. Forse la partita sull'agricoltura non è ancora perduta...

Leggi l'articolo sulla tappa di Venturina di Road Show Sinergie

Leggi l'intervista a Daniele Raggi, tecnico della cooperativa Terre dell'Etruria

Leggi l'intervista a Fabio Tinagli, responsabile tecnico commerciale di Syngenta

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