Tra le malattie delle cucurbitacee, il 'mal bianco' o oidio, è senza dubbio la più frequente.
Si tratta di una fitopatia tipica di questa famiglia botanica in pieno campo e in coltura protetta e, pur non essendo di carattere distruttivo per i frutti, se non è adeguatamente tenuta sotto controllo può determinare danni considerevoli, qualitativi e quantitativi.
Cosí come per le cucurbitacee, anche per le solanacee, l’oidio risulta essere una delle problematiche fitopatologiche piú pericolose e difficili da controllare.
Nell’ottica di una gestione piú efficace della malattia, che sia al contempo in linea con le richieste del mercato e dei suoi attori principali lungo tutta la filiera, forte oggi è la richiesta di nuove molecole in grado di contrastare lo sviluppo del patogeno.
Evidenti sono infatti i problemi di resistenza segnalati negli ultimi anni e relativi a molecole appartenenti al gruppo degli analoghi delle strobilurine.
Anche la non costante efficacia riscontrata per gli IBS è, presumibilmente, da attribuire ad una riduzione di attività delle molecole comprese in questa categoria di fungicidi. Poiché, inoltre, queste colture sono generalmente caratterizzate da raccolte scalari che si protraggono spesso per periodi particolarmente prolungati, un altro aspetto critico della difesa chimica tutt’oggi molto sentita, è la difficoltà di rispettare gli intervalli di sicurezza dei fungicidi utilizzati.
Nel pieno rispetto della mission di Certis di fornire soluzioni sempre piú innovative nel mercato agro business delle colture specialistiche, in linea con le richieste del mercato come delle esigenze degli agricoltori, lo scorso 21 novembre 2011 il ministero della Salute ha approvato la registrazione di Takumi (reg. n. 14940), lo specialista contro l’oidio di cucurbitacee e solanacee.
Si tratta di una vera e propria novità nel settore degli antioidici.
Nuovo il principio attivo, cyflufenamid; nuovo il gruppo chimico di appartenenza, le amidoxidime; nuovo il meccanismo di azione.
Il prodotto, a base di cyflufenamid 10% SC, è registrato su cucurbitacee (melone, cocomero, zucca, zucchino, cetriolo) e solanacee (pomodoro e peperone) in serra e pieno campo.
Takumi, possiede tutte le carte in regola per poter svolgere un ruolo di primo piano nel panorama complesso dei prodotti antioidici in quanto soddisfa in pieno quelle che sono oggi i requisiti necessari richiesti dalla filiera.
Non presenta resistenza incrociata con gli altri antioidici oggi in commercio; il meccanismo di azione, del tutto nuovo, non è stato ancora definito.
Il principio attivo svolge comunque un'azione di tipo preventivo-curativo con una spiccata attività di tipo residuale (persistenza di azione valutabile in 7-12 giorni a seconda delle condizioni predisponenti, dell’ambiente operativo e dalle caratteristiche di altre sostanze attive impiegate a completamento delle strategie di difesa). Il prodotto, non classificato, presenta un profilo eco tossicologico favorevole ed un giorno di carenza su tutte le colture autorizzate.
Sia sulla base dell’elevata efficacia di Takumi, constatata direttamente nel corso di numerose prove sperimentali condotte in questi anni, sia di una lunga persistenza dell’attivitá biologica, si consiglia l’impiego del prodotto in maniera preventiva e non oltre le prime fasi di sviluppo del patogeno ad una dose di 150 ml per ettaro facendo seguire, nel caso si rendesse necessario, l’impiego in alternanza di altri principi attivi a diverso meccanismo di azione.
Non effettuare con Takumi piú di due trattamenti per ciclo colturale.
Takumi risulta non fitotossico alle dosi consigliate in etichetta nonché sicuro per le api e gli insetti utili.
Il prodotto sarà commercializzato in confezioni da 0,15 e 0,5 litri.
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Fonte: Certis Europe