Gli aiuti sono concessi con il regime del de minimis, previsto dalla normativa europea, dove l’azienda beneficiaria non può superare il tetto di 15mila euro di aiuto nell’arco di tre esercizi finanziari. Il premio è quindi destinato agli imprenditori agricoli che aderiscono ad accordi di filiera finalizzati alla produzione in Sardegna di cereali minori, grani antichi, leguminose da granella e grano tenero destinati all’alimentazione umana, e alla produzione di semente certificata di queste varietà.
Per la coltivazione di cereali minori, grani antichi e leguminose da granella è previsto un aiuto di 200euro a ettaro. Rientrano nell’intervento le aziende che sottoscrivono accordi di filiera e che destinano a tali colture da almeno 1 ettaro fino a un massimo di 20 ettari di superfice.
Gli agricoltori che invece coltivano grano tenero potranno accedere a un aiuto di 150 euro a ettaro, sempre a patto che sottoscrivano accordi di filiera, e che coltivino da un minimo di 5 a un massimo 20 ettari. Per il grano tenero è inoltre previsto un premio aggiuntivo di 50 euro a ettaro qualora per la semina siano utilizzate sementi certificate.
In entrambe le tipologie di sostegno le superfici interessate dall’aiuto possono anche non essere accorpate. Sono interessati dall’aiuto i cereali minori come l’avena, il farro, il grano saraceno e l’orzo. Fanno parte della famiglia dei grani antichi, genere Triticum, le seguenti varietà: Trigu biancu, Trigu biancu bonorvesu, Trigu cossu, Trigu moro, Trigu murru, Trigu ruiu o arrubiu; Khorasan. Sono ricomprese fra le leguminose da granella, ai sensi della delibera approvata: cece, cicerchia, fagiolo, fava, lenticchia, e pisello.