La campagna cerealicola 2023-2024 poteva andare molto meglio. Nel Sud Italia la siccità ha causato un calo delle produzioni importante, mentre nel Nord le frequenti piogge hanno creato diversi problemi, soprattutto a livello di sanità della spiga. Così come in Francia, che già lo scorso anno aveva visto un crollo verticale della qualità del suo grano.

 

A compilare il quadro c'è l'introduzione, a partire dal primo luglio di quest'anno, di limiti più stringenti per quanto riguarda le micotossine, quelle molecole dannose per la salute umana prodotte dai funghi che si sviluppano sulla spiga dei cereali.

 

La Commissione Ue ha infatti deciso che la somma delle tossine T-2 e HT-2 non può superare i 50 microgrammi per chilo di granella, mentre per il Don si passa da 1.250 a 1.000 microgrammi. Per chi volesse conoscere tutte le novità, è possibile scaricare il provvedimento Ue (Regolamento 2023/915) con tutti i limiti aggiornati.

 

Si tratta di un abbassamento delle soglie che sicuramente complicherà la vita a molti agricoltori, che quest'anno hanno dovuto fare i conti con una primavera ricca di piogge. Il perdurante maltempo non solo ha favorito lo sviluppo dei funghi patogeni, ma ha anche impedito a molti agricoltori di entrare in campo per trattare e anche chi è intervenuto spesso lo ha fatto in maniera non ottimale. C'è da aspettarsi dunque quest'anno un aumento delle micotossine nella granella, soprattutto in quella biologica.

 

La decisione della Commissione Ue di abbassare i tetti alle micotossine è stata presa in seguito ad un rapporto dell'Efsa, l'Autorità Europea della Sicurezza Alimentare, che nel 2017 ha stabilito che i consumatori del vecchio continente erano esposti a quantitativi troppo elevati di queste pericolose sostanze. Da qui la decisione di Bruxelles di abbassare i limiti di micotossine nei cereali non processati.

 

Il Regolamento prevede un periodo transitorio per gli alimenti già immessi legalmente sul mercato prima dell'entrata in vigore delle nuove norme, permettendo a questi di rimanere sul mercato fino alla scadenza naturale. Questo periodo transitorio consente agli operatori economici di adeguarsi alle nuove disposizioni.