Mi son trovato qualche giorno fa con gli amici Claudio Gallerani, presidente di Coprob (più conosciuto come Italia Zuccheri e, per inciso, l'unico produttore nazionale di zucchero) e Giorgio Baracani, vicepresidente di Conapi (aka Mielizia, il maggiore consorzio di apicoltori in Europa).
Due realtà che oggi stanno colloquiando sui temi della sostenibilità ambientale e che rappresentano due riferimenti di grande interesse nel panorama agricolo nazionale.

 

Come noto la necessità aguzza l'ingegno: in effetti tutte e due i gruppi devono fronteggiare una concorrenza internazionale spietata, talora addirittura scorretta.

 

Nel caso dello zucchero il mercato è dominato da commodity che arrivano dai più remoti angoli del pianeta, ottenuti da fonti incerte, a prezzi stabiliti fra borse e uffici multinazionali. Anche per il miele sul mercato è molto facile trovare prodotti della provenienza più varia, addirittura adulterati e/o con presenza di sostanze dannose; anche in questo caso i prezzi possono risultare molto bassi, al limite del credibile.

Entrambe le realtà hanno scelto la strada della valorizzazione e del coinvolgimento dei propri produttori. La strada della sostenibilità e dell'innovazione.
Si tratta di prodotti nazionali che indicano con chiarezza al consumatore come sia necessario sostenere la nostra agricoltura per sostenere il nostro ambiente e il nostro paesaggio: ovvero come il nostro bene comune passi dalle nostre scelte come consumatori.

 

E poi l'innovazione. Che in entrambi i casi si esprime con l'ampio ricorso alla proposta del biologico e alla forte segmentazione dell'offerta, sempre più articolata per soddisfare i differenti tipi di consumo. Molto interessante osservare la profondità della gamma di entrambe le realtà.
Per Conapi fatta di tipologie e provenienze differenti, per Coprob di prodotti che vogliono incontrare le nuove esigenze di consumo: dagli zuccheri grezzi a quelli arricchiti con fibre fino agli zuccheri speciali per gelatieri e pasticceri. 

"My sweet Italy...".