Il programma del primo forum mondiale del vino al femminile è stato messo a punto da Tiziana Mori, responsabile comunicazione esterna Giv Gruppo italiano vini e artefice del network internazionale delle Donne del Vino.
"L'ambizione - spiega Mori - è di costituire un network basato sullo sharing cioè lo scambio di esperienze, viaggi, know how, opportunità di formazione e di business, comunicazione".
"Seguendo il principio che 'l'unione fa la forza' il vino al femminile ha risposto al nostro appello - dice Donatella Cinelli Colombini, presidente Le Donne del Vino - L'obiettivo è di accrescere le opportunità affinché il processo verso la parità fra le botti in termini di carriera, retribuzioni e riconoscimento sociale, avvenga più rapidamente possibile".
Durante il "Forum of the women in wine worldwide", oltre alla firma del protocollo di intesa che collega in un networking le principali associazioni dell'enologia al femminile, le delegate estere e le Donne del vino italiane parteciperanno giovedì 21 novembre (ore 10, sala Convegni padiglione. 15), all'incontro “Donne e Vino: opportunità e sfide”, incentrato sulle aspettative e le nuove risorse che attendono il mondo del vino in termini di turismo ed economia circolare. Porteranno i loro contributi Carlos Santos, Ceo di Amorim Cork Italia, Roberta Garibaldi, docente universitaria e maggiore esperta di turismo enogastronomico, e Flavio Aragozzini, senior country manager di Lci Lavorazione carta riciclata italiana.
Un messaggio alle Donne del Vino arriva da Ernesto Abbona, presidente Unione italiana vini: "L'Italia ha visto nascere la prima associazione a livello internazionale delle donne del vino che oggi tornano a scegliere il nostro paese per organizzare la loro prima convention mondiale. È motivo, per tutti noi, di orgoglio e riconoscenza verso una realtà di 'genere' che sta trasformando il modo di essere e sentire il vino. E lo è tanto più per Unione italiana vini che ha visto crescere l'associazione condividendone, con discrezione, percorsi, difficoltà e successi. Se con il mensile DNews abbiamo dato voce alle donne del vino italiane attraverso le pagine del nostro settimanale, Il Corriere Vinicolo, oggi, con grande piacere e soddisfazione offriamo, ancora con il nostro Simei, un palcoscenico alla prima convention mondiale del vino al femminile. Ci sentiamo fortunati per questa liaison che regala al nostro mondo una ventata di vivacità, freschezza e intelligenza. Auguri, donne del vino: il futuro ha bisogno della vostra passione!".
Arricchirà il denso programma, la sera del 20 novembre, la premiazione del Personaggio dell'anno delle Donne del Vino. Per questo riconoscimento è stata scelta Simonetta Doni, la "stilista del vino", la donna che ha vestito alcune delle bottiglie italiane più famose nel mondo dando vita a un autentico rinnovamento della comunicazione e del marketing del food & wine. Simonetta Doni incarna nella forma più alta il tema dell'anno "Donne vino e design" che le Donne del Vino hanno sviluppato, nel corso del 2019, con eventi, convegni e charity in favore delle giovani designer.
Negli ultimi anni, la crescita delle donne nella produzione, commercializzazione e consumo del vino, ha cambiato il look delle produzioni enologiche e il disegno delle etichette. In questo ambito Simonetta Doni, con il suo modo di vestire e comunicare il vino, costituisce un esempio del grande apporto che le donne danno al vino italiano.
Donne vino produzione e consumi: le novità 2019
Nell'agricoltura italiana, secondo gli ultimi dati Censis, le donne a capo di aziende agricole coltivano il 21% della Sau, Superficie agricola utilizzabile, ma producono il 28% del Pil agricolo. Dal 2003 al 2017 le donne manager rurali sono cresciute del 2,3% - unico comparto economico tradizionale con questa variazione positiva - portando un pensiero differente e orientato all'accoglienza e alla diversificazione. Un rinnovamento che ha contribuito (un 'melting pot' insieme alla crescita di stranieri e tecnologia) in modo positivo alla crescita dell'intero settore.Roberta Garibaldi, nel 2° Rapporto sul turismo enogastronomico in Italia 2019, evidenzia come nel turismo enogastronomico emergono piccole differenze di genere: così nel turismo del vino prevalgono gli uomini (40,3%-38%), stessa situazione negli eventi e festival a tema vino. Fra le attività associate all'enoturismo le donne prediligono la cultura (84%) e gli uomini l'attività fisica (35%). Entrambi vanno volentieri nei distretti enologici con il partner, ma poi il gentil sesso è il più attratto dei due dall'assaggio del vino locale (46%) e dallo shopping per portare un ricordo goloso ad amici e parenti.
Interessante anche il rapporto di Wine Intelligent 2019 sugli acquisti del vino: le donne sono più attente degli uomini al rispetto della natura e all'etica con cui un vino è prodotto (53%). Sono meno influenzate dai critici e più dagli amici ma spendono meno dei maschi. Sempre Wine intelligence 2019, sfata un mito sul rosato: non è un vino da donne, tanto che in Australia, Cina (59%) e soprattutto in Giappone (62%) è consumato prevalentemente dai maschi.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Donne del Vino