Aumento del valore delle esportazioni e delle importazioni agroalimentari dei paesi Ue. Ad ottobre 2018 si sono raggiunti i 13,1 miliardi di export, un +2,9% rispetto a marzo 2017. I cereali hanno raggiunto un guadagno di 93 milioni, il grano un guadagno di 73 milioni. Aumentano anche gli import, in primis pollame e olio d'oliva.


Aumenta il valore delle esportazioni agroalimentari europee

I valori delle esportazioni agroalimentari dei paesi dell'Unione europea hanno superato nell'ottobre 2018 il volume del massimo registrato a marzo 2017, secondo l'ultimo rapporto mensile della Commissione europea sugli scambi agroalimentari. I maggiori aumenti dei valori di esportazione mensili, ottobre 2018 rispetto a ottobre 2017, sono stati registrati verso gli Stati Uniti (+186), Arabia Saudita (+86), Algeria (+78), Giappone (+68) e Corea (+61). Le esportazioni sono invece diminuite soprattutto in Turchia (-111), Hong Kong (-27) e Sudan (-23).


Le esportazioni hanno raggiunto i 13,1 miliardi di euro nell'ottobre 2018

Le esportazioni sono state superiori del 2,9% rispetto a marzo 2017 e del 6,7% rispetto il livello di ottobre 2017. Un incremento notevole delle esportazioni è stato registrato per i liquori con un guadagno di 167 milioni di euro, i cereali con un guadagno di 93 milioni, grano con un aumento di 73 milioni, vino e vermouth con un aumento di 70 milioni.


Le importazioni per 10,1 miliardi di euro

Le importazioni sono aumentate del 5,0% rispetto ad un anno fa. Gli scambi bilaterali tra l'Unione europea e gli Usa hanno continuato ad espandersi, con le importazioni dagli Stati Uniti in crescita di 245 milioni di euro. Vi è stata anche una significativa crescita dei livelli delle importazioni sia dalla Cina, di 80 milioni, che dalla Russia, con un aumento di 71 milioni di euro.

Il valore delle importazioni agroalimentari dell'Unione europea nell'ottobre 2018 rispetto a ottobre 2017 è aumentato significativamente per le importazioni provenienti dagli Stati Uniti (+245), Cina (+80), Russia (+71), Sud Africa (+48) e Costa d'Avorio (+47). È sceso invece il valore delle importazioni dall'Argentina (-73), Indonesia (-41) Canada (-38) e Colombia (-38).

Incrementi significativi sono stati registrati nelle importazioni delle fave di cacao (+98), cereali (+87) e pasticcini (+75), mentre le importazioni di caffè e tè non torrefatti (-75) e olio di palma (-54) sono diminuite. Le importazioni agroalimentari da paesi terzi nel periodo di dodici mesi, tra novembre 2017 e ottobre 2018 hanno rappresentato 115,2 miliardi, avendo cioè un calo del -2,5% rispetto allo stesso periodo un anno fa.
 

Crescita delle importazioni di pollame e olio d'oliva

Le importazioni agroalimentari da paesi terzi in un periodo di dodici mesi, tra novembre 2017 e ottobre 2018, hanno rappresentato 115,2 miliardi di euro, cioè un calo del -2,5% rispetto allo stesso periodo un anno fa. Le importazioni più importanti per l'industria agroalimentare dell'Unione europea, negli ultimi dodici mesi, rimangono il Brasile (12.0) e gli Stati Uniti (11.5), seguiti da Cina, Argentina, Ucraina, Svizzera, Turchia e Indonesia, ciascuno tra 4,4 e 5,5 miliardi di euro. Su base annua, il valore delle importazioni agroalimentari dall'Indonesia, sono diminuite in modo significativo (-766; -15%). Le importazioni sono notevolmente diminuite anche dall'Argentina (-614; -11%), Australia (-476; -19%), Paraguay (-428; -41%) e Costa d'Avorio (-385; -10%). D'altra parte, il valore delle importazioni dal Brasile (+299; + 3%) è aumentato. Sono aumentati anche i valori delle importazioni dell'Unione europea per prodotti agroalimentari provenienti da Sud Africa (+260; + 10%), Tunisia (+255; + 59%), Marocco (+190; + 9%) e Pakistan (+185; + 55%).

Guardando le categorie di prodotti, i più alti aumenti dei valori delle importazioni negli ultimi dodici mesi sono stati registrati per altri cereali (+415;+14%), frutta (esclusi agrumi e tropicali) (+392; + 6%), olio d'oliva (+304; +88%) e carne di pollame (+225; +76%). Tuttavia, i valori delle importazioni sono diminuiti significativamente per caffè e tè non torrefatti (-1023; -13%), olio di palma (-801; -12%), zucchero (-726; -51%) e semi di cacao (-629; -14%).
 
In collaborazione con Irene Amenta