A Verona il Vinitaly 2017 decreta il definitivo ingresso della Sicilia tra le regioni emergenti del comparto vitivinicolo del Mezzogiorno d'Italia. La regione, da sempre dotata di numeri forti sul piano quantitativo, scommette sempre di più sulla qualità, esporta e valorizza sul mercato le proprie bottiglie, con riscontri importanti per la Doc Sicilia. E si rimette in gioco.

"Fino ad una decina di anni fa il settore vitivinicolo siciliano era caratterizzato da appena un centinaio di cantine sociali che ammassavano uva per tagliare i vini prodotti altrove. Adesso contiamo su record di export con circa 800 cantine vinicole che imbottigliano ed esportano, e circa 60 cantine sociali che a loro volta si sono aperte alle nuove esigenze del mercato" afferma l'assessore regionale all'Agricoltura della Regione Sicilia Antonello Cracolici durante il confronto con lo scrittore Gaetano Savatteri, sul tema "E' ancora la Sicilia di una volta?", che si è svolto al padiglione Sicilia in occasione della giornata inaugurale del Vinitaly.

Poco prima del confronto il commissario europeo Phil Hogan ha incontrato al padiglione Sicilia Antonello Cracolici e il presidente dell'Unione italiana vini Antonio Rallo.

Le degustazioni su Marsala e Grillo, momento essenziale per tastare il mercato, promosse da "Palcoscenico Sicilia", e lo spazio promosso dall'assessorato Agricoltura, hanno registrato il pienone. E sono state premiate le startup del vino e dell'olio made in Sicily.

Tra le iniziative della Regione Siciliana la presentazione della rivista Atmosphere, il periodico di Meridiana che ha realizzato uno speciale sulla regione.

"Il nostro settore agroalimentare da due anni registra tassi crescita a due cifre, e il vino guida questo trend di sviluppo straordinario. Questo dato dimostra che la nostra terra sta cambiando davvero, con buona pace dei pregiudizi e di coloro che la vorrebbero ancora prigioniera del passato" sottolinea Cracolici.