Nomisma Wine Monitor, su commissione di Frescobaldi, ha analizzato i numeri del settore vitivinicolo toscano: 62500 ettari, pari al 9,2% della sau vitivinicola totale in Italia. Rispetto all’intera superficie agricola toscana, l’incidenza della vite è pari all’8,5%, contro una media nazionale di poco superiore al 5%. 2,8 milioni di ettolitri di vino, pari al 6% della produzione nazionale. Per quanto riguarda il vino, il 95% della produzione totale toscana è a marchio Dop e Igp, con l’89% del totale che è vino rosso.

Nel 2015 il valore dell’export si è attestato sui 902,4 milioni di euro, ovvero il 17% del totale dell’export italiano. Il prezzo medio del vino toscano ne testimonia la qualità e la buona reputazione da parte dei mercati, con una media di quasi 6 euro al litro rispetto alla media nazionale di 2,7 euro. Sempre per quanto riguarda l’export, l’incidenza del vino sul totale dell’export agroalimentare toscano è pari al 38%, il valore più alto rispetto a tutte le altre regioni.

Alla presentazione dei dati, il 29 settembre a Firenze presso l’Accademia dei Georgofili, ha partecipato anche il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina.
Nel vino, dopo aver conquistato la leadership mondiale nella produzione, vogliamo vincere anche la sfida del valore – ha ricordato il ministro – la Toscana avrà sempre di più un ruolo da protagonista, costituendo un modello che ha saputo mettere insieme territorio, tradizione, e vocazione internazionale. Oggi è all’avanguardia anche sotto il profilo dell’innovazione, tenuto conto che le più interessanti sperimentazioni della viticoltura di precisione si fanno qui. L’idea, poi, di coinvolgere in questo mondo anche persone detenute dà una concreta attuazione alla nostra legge per l’agricoltura sociale. Dare opportunità di riscatto e nuove occasioni è fondamentale per costruire una società più inclusiva, e anche in questo ambito, l’agricoltura, si dimostra un importante laboratorio di nuova cittadinanza”.

Per quanto riguarda la vendemmia 2016, il risultato produttivo italiano dovrebbe attestarsi sui 48,5 milioni di ettolitri, con una leggera riduzione produttiva del 2% rispetto al 2015. Risultato che varrà comunque la leadership mondiale all’Italia, seguita da Francia e Spagna.

In Toscana la produzione 2016 dovrebbe tornare più vicina al livello medio degli ultimi cinque anni. Sono attese infatti riduzioni quantitative a Firenze, Arezzo e nella parte nord della provincia di Siena, mentre si prevede una crescita nel Livornese, in Maremma e nella val d’Orcia. Dal punto di vista qualitativo, tutti attendono valori davvero superlativi.