Quali sono le vostre prospettive per l'export in futuro? Su quali mercati potenzialmente interessanti intendete concentrare gli sforzi a livello commerciale?
"La nostra quota export rispetto al totale della produzione è del 60%, con Stati Uniti, Germania e Inghilterra come mercati principali. Siamo presenti in circa trenta Paesi al mondo, stiamo iniziando a fare un buon lavoro sui Balcani e stiamo riscontrando successo anche in Francia. Continuiamo a lavorare in prospettiva con il mercato russo, che è potenzialmente molto importante, e guardiamo naturalmente con interesse al mercato asiatico, ovvero la Cina. Detto questo, se diamo uno sguardo al mercato interno, siamo in controtendenza rispetto all'andamento, con una crescita nell'ordine del 20%".
Qual è il vostro approccio al tema del vino digitale e sul rapporto tra vino e internet?
"Chiaramente internet e tutto quello che riguarda il digitale è interessante per la promozione del vino. La piattaforma web è molto importante per una ricerca veloce di informazioni da parte del cliente, per questo siamo attenti nella cura del nostro sito istituzionale. Inoltre siamo presenti sui social media, soprattutto per una questione di marketing e promozione che di vendita. Infatti per noi l'ecommerce non è la strada più indicata, in quanto lavoriamo con buyer stranieri e con quantità molto elevate. Il vino è un prodotto che va gestito in un certo modo, inoltre l'ecommerce ha costi di gestione e operativi non indifferenti rispetto ai volumi coinvolti".