Parlare ai ragazzi di vino e cultura, perché il vino è parte integrante della storia e dell’idenità nazionale d’Italia. Spiegare ai giovani cosa vuol dire fare un prodotto di qualità, diffondere una corretta educazione al consumo, fornendo loro gli strumenti per avvicinarsi al vino in modo intelligente.
 
Questi i primi passi concreti mossi dalla Consulta nazionale del vino italiano, Convi, che a Expo 2015 si è presentata ufficialmente con un messaggio molto chiaro: unire le forze per elaborare progetti precisi ed efficaci, che promuovano il patrimonio vitivinicolo italiano coinvolgendo prima di tutto le giovani generazioni. Capofila di questo primo programma dedicato agli studenti è Pia Donata Berlucchi, promotrice in prima persona dell’iniziativa.
 
In un Paese di individualisti come l’Italia - spiega Pia Berlucchi, responsabile del progetto scuole Convi – diventa straordinaria la sintonia, attuata in pochi mesi, tra così numerose associazioni. Il primo obiettivo della Convi si concentra sui giovani, per gettare un ponte tra la tradizione e il futuro rappresentato dai nostri figli. L’idea è raccogliere tutto il nostro patrimonio storico e ambientale per introdurre il vino e la sua conoscenza come parte della nostra identità nazionale”.
 
Una provocazione forte, a cui gli educatori hanno prontamente risposto: lunedì 16 novembre, a Brescia, all’Istituto alberghiero Mantegna, verrà inaugurato il primo progetto pilota, apripista di una serie di iniziative che coinvolgeranno tutto il territorio nazionale, verso il quale già ben 50 istituti scolastici nella sola Lombardia hanno manifestato interesse.
 
Grazie al contributo di Mario Maviglia, dirigente reggente dell’Ufficio scolastico regionale per la Lombardia, che si è dimostrato entusiasta della proposta, in sei scuole della Provincia di Brescia sono infatti stati fissati i calendari degli incontri dal titolo “Il bere consapevole - il vino fra i giovani attraverso l’istruzione e la cultura”, che prevede quattro lezioni di storia del vino. In ogni istituto un pubblico da 150 a 300 studenti potrà cogliere la conoscenza della tradizione enologica italiana e del suo significato nella storia, ma anche promuovere il tema del consumo consapevole.
 
L’obiettivo di Onav e di Convi – conclude Pia Berlucchi – è portare questi interventi culturali sulla storia del vino in ogni città e presentare al ministero dell’Istruzione il programma svolto, per far sì che condivida con gli Istituti di scuola superiore in Italia il messaggio che il vino è uno straordinario strumento e messaggero di cultura e comunicazione”.