“Saremo pure una superpotenza del vino nel mondo – spiega la nota – ma purtroppo sulla gestione dei fondi comunitari legati alla promozione del nostro made in Italy enologico stiamo facendo una ben magra figura”.
L'Istituto Grandi Marchi e Vino Consorzio attaccano specialmente la cattiva gestione delle Regioni, con il rischio di dover restituire contributi a Bruxelles. Un film già visto insomma. In assenza del bando nazionale, 36 operatori italiani del settore hanno presentato le proprie proposte di cofinanziamento a valere sul plafond multiregionale. Le Regioni, però, non hanno solo disatteso la norma, ma in alcuni casi hanno anche incentivato i progetti con finanziamenti a pioggia, con un ammontare impegnato superiore al plafond di risorse disponibili.
“Il risultato lo si vedrà tra pochi giorni con la pubblicazione dei beneficiari - continua la nota –. Il ministero, anzichè biasimare un operato delle Regioni palesemente 'contro legge', il 29 luglio ratificava questa inadempienza, dichiarando, senza averne contezza, 'ammissibili e finanziabili' tutti i programmi multiregionali proposti. Salvo poi dare un bella lenzuolata prima con il declassamento finanziario di fine luglio, poi con un ulteriore restringimento del plafond determinato dal disimpegno di 1 milioni di euro, il tutto motivato dalla constatazione del minore stanziamento messo a disposizione delle Regioni. Da qui il taglio di fondi di promozione per circa il 50% sui progetti approvati”.
“Ci sentiamo beffati – concludono i due raggruppamenti di imprese – perché nonostante i recenti richiami della Corte dei Conti e della Commissione Ue si persevera nella gestione poco fruttuosa di fondi ritenuti strategici del settore per una crescita, quella sui mercati esteri extra Ue, su cui in tanti sono pronti a scommettere, a partire dall'attuale Governo”.