Approvato dalla Commissione Lavoro del Senato l'emendamento sui voucher riformulato dai relatori Pd Tiziano Treu e Pdl Maurizio Castro nell'ambito della discussione sul Ddl lavoro.

Viene, quindi, confermata la possibilità di ricorrere al pagamento dell'attività lavorativa agricola accessoria a mezzo di voucher per studenti, pensionati e casalinghe in aziende con un fatturato fino a sette mila euro annui.
Restano esclusi per le aziende con un volume economico superiore, le casalinghe e gli studenti con più di 25 anni. Non possono in nessun caso, essere utilizzati i buoni per chi è iscritto agli elenchi anagrafici dei lavoratori agricoli.

Confermata anche l'attribuzione di un valore orario ai voucher da ridefinirsi periodicamente in considerazione degli accordi tra le parti sociali.

 

Testa a testa associazioni e sindacati

Soddisfatte le sigle sindacali che vedono nel lavoro fatto dalla Commissione una sintesi alta delle diverse posizioni in campo; al contrario, si tratta di risposte parziali e insufficienti per le imprese agricole, per quanto riguarda le associazioni.
La diversa visione aveva già nei giorni scorsi, fatto saltare il tentativo promosso da Catania di raggiungere una posizione condivisa delle parti sociali.
"Purtroppo - afferma Politi - la modifica apportata dal Parlamento accoglie solo in parte le nostre preoccupazioni, ma lascia intatte rilevanti criticità che rischiano, di fatto, di vanificare l’utilizzo dei voucher".

 

I punti della discordia

Tra i punti chiave della rottura la definizione del valore orario dei buoni, vista dalle sigle sindacali Fai, Flai e Uila come uno strumento di legalità e trasparenza del lavoro accessorio per quanti “privati del salario e delle tutele contrattuali – afferma Mantegazza segretario generale Uila -, sapranno almeno quanto sarà remunerata un'ora del loro lavoro”.
Diversamente Confagricoltura, Coldiretti e Cia pensano che si tratti di “uno snaturamento dei voucher – afferma la confederazione italiana - concepiti per regolamentare prestazioni non professionali e non configurabili per la loro brevità e discontinuità, nel contesto del lavoro agricolo dipendente”.
Il lavoro da effettuare dietro erogazione dei voucher – aggiunge il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - deve essere meramente occasionale e molto semplice nella sua gestione. In questo modo si finisce, invece, per rendere eccessivamente onerosa e di complessa gestione amministrativa la prestazione occasionale".
Ma argomenti di frizione lo sono stati anche il tentativo di ricomprendere le casalinghe, “categoria giuridica inesistente” sostengono le sigle sindacali, tra le figure remunerabili con voucher e quello di limitare sulla base del fatturato annuo la possibilità di ricorrere a tale strumento.

"Limitare l’uso dei buoni alle sole imprese di autoconsumo, sotto i sette mila euro – spiega il presidente di Coldiretti Lombardia - cancella di fatto i voucher in agricoltura".

 

I grandi assenti

Siamo per la trasparenza e non per l'abuso” è quanto afferma Sergio Marini, presidente Coldiretti che però rimprovera al Governo di aver proceduto nei lavori di modifica sull'impiego dei voucher senza le rappresentanze delle imprese agricole “uniche escluse – ha aggiunto - nell'iter di definizione del disegno di legge sulla riforma sul lavoro”.