E’ cronaca dei giorni scorsi l’ennesima presa di posizione di Assica, associazione dei macellatori, che disconosce nuovamente le quotazioni stabilite dalla Cun. “Si è innescato un meccanismo che è, di fatto, un gioco a perdere per tutti. Giovedì dovrebbe esserci la nuova Cun - rileva Parmigiani - alla quale i macelli hanno, però, già minacciato di non partecipare. Il braccio di ferro si è pretestuosamente concentrato sull’adozione anzi tempo della quotazione a peso morto in luogo di quella a peso vivo che dovrebbe essere in vigore sino a fine anno. Poco importa che il Crpa abbia prontamente predisposto un’equazione tale da rendere pubblica sia la quotazione a peso vivo che a peso morto. Una mano tesa, questa, dalla parte produttiva che non ha, in ogni modo, portato a nulla”.
La gravità della situazione ha indotto il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, a scrivere al ministro De Girolamo chiedendo che si attivi per sbloccare questa situazione che arreca, di ora in ora danni economici alla filiera e delegittima il lavoro che la Cun, Commissione ministeriale, ha portato avanti da tempo.
“Concordo pienamente con la linea tracciata dal presidente Guidi – conclude Parmigiani -. La situazione richiede risposte certe, immediate ed efficaci. In caso contrario Confagricoltura sarà costretta a valutare ogni strumento alternativo che possa permettere il giusto riconoscimento della componente agricola nell’ambito di una filiera essenziale per il sistema agroalimentare nazionale”.