Parlando di innovazione lo scorso 9 giugno è stato possibile toccare con mano le soluzioni per la difesa e la nutrizione messe a punto da Diachem, azienda bergamasca che ha organizzato un campo sperimentale nei pressi della propria sede, a Caravaggio (Bg).
Un campo in cui sono state messe a confronto differenti strategie per quanto riguarda il controllo degli insetti terricoli, il diserbo di pre emergenza e post emergenza (precoce e classico) ed infine l'impiego di soluzioni coadiuvanti. Le prove sono state eseguite con i prodotti Chimiberg, il marchio di Diachem per la difesa, e Diagro, che invece riguarda la nutrizione.
"Diachem è una azienda 100% italiana che da più di sessanta anni si occupa di registrare, produrre e commercializzare agrofarmaci e agronutrienti sul territorio italiano ed europeo", racconta Marco Resmini, strategic marketing manager di Diachem, che insieme ai colleghi ha accolto presso il campo sperimentale non solo agricoltori e tecnici, ma anche gli stessi dipendenti dell'azienda.
"Con questo campo sperimentale vogliamo coinvolgere i colleghi e raggiungere anche il territorio, in particolare le scuole. L'obiettivo è incuriosire gli studenti e far capire loro il significato e l'importanza dell'agricoltura integrata, quella con la 'i' maiuscola", sintetizza Resmini. "Questo è il primo campo sperimentale di una lunga serie che coinvolgerà tutti gli stakeholder del settore".
Le prove del campo sperimentale mais di Diachem
Il campo sperimentale mais di Diachem, realizzato in collaborazione con il centro di saggio Agricola 2000, ha visto a confronto differenti strategie per quanto riguarda:
- Difesa del mais nelle prime fasi di sviluppo.
- Diserbo di pre e post emergenza.
- Coadiuvanti del diserbo.
Difesa del mais nelle prime fasi di sviluppo
Una delle problematiche più sentite dai maiscoltori è impedire ad elateridi e diabrotica di attaccare le piante nelle primissime fasi di sviluppo. "La strategia di difesa si è basata sull'applicazione di geodisinfestanti nel solco di semina associati all'uso di fertilizzanti, che consentono un più rapido sviluppo della coltura nelle prime fasi in cui la pianta è maggiormente suscettibile all'attacco di questi insetti", spiega Daniele Villa, presidente di Agricola 2000.
Tra i prodotti utilizzati nelle prove troviamo ad esempio Fertistar ZM+3E, concime NP con manganese e zinco e arricchito con il biostimolante Energizer. Ma anche Diastar Maxi, insetticida granulare a base di teflutrin che stimola la germinazione, e Performer Mveg, un dissuasore a base di estratti vegetali (frutto della ricerca Pireco, azienda olandese acquisita da Diachem nel 2017) che viene assorbito dalle radici e traslocato in tutte le parti della pianta e ha un'azione repellente nei confronti degli insetti terricoli.
Diserbo di pre e post emergenza
Presso il campo sperimentale di Caravaggio sono state testate delle strategie di diserbo di pre emergenza, di post emergenza classico e di post emergenza precoce. In Italia la strategia di controllo della flora spontanea maggiormente diffusa riguarda trattamenti di pre emergenza, da ribattere eventualmente in post per il controllo definitivo delle malerbe. Ma ultimamente anche i trattamenti successivi all'emergenza stanno guadagnando uno spazio sempre più ampio.Il pre emergenza ha sicuramente il vantaggio di non essere soggetto all'andamento meteo (se si può seminare si può diserbare) e di "togliere il pensiero" all'agricoltore. Di contro necessita di precipitazioni per attivarsi e rischia di non avere un controllo totale delle infestanti, rendendo necessaria una ribattuta.
Una delle prove di diserbo del campo sperimentale Diachem
Tra le infestanti più critiche in questa strategia troviamo il Cyperus esculentus, contro il quale ha dimostrato una buona efficacia l'impiego di Clivis Duo, diserbante a base di pendimetalin e terbutilazina, e di Marker Duo, contenente mesotrione e s-metolachlor. Anche un altro formulato siglato ha avuto ottime performance in abbinamento a s-metolachlor. Nella stessa prova è stata testata anche la soluzione Marker Duo (mesotrione più s-metolachlor) in miscela con Pendiwin (pendimetalin) così da poter capire come impostare le strategie di diserbo in caso di revoca/limitazione della terbutilazina.
Il diserbo di post emergenza e post emergenza precoce ha invece il grande pregio di poter intervenire sulle malerbe emerse, anche se in questo caso non sempre è facile coniugare efficacia di controllo e selettività nei confronti della coltura. Per quanto riguarda il post precoce hanno performato bene quelle tesi che hanno visto l'impiego di Marker Duo (mesotrione più s-metolachlor) e Clivis Duo (pendimetalin più terbutilazina). Mentre nel post emergenza classico tutte le tesi hanno avuto un buon controllo della flora spontanea, compresa l'associazione di Joker (dicamba) più Maisot (mesotrione) più Simun 40 OD (nicosulfuron).
Coadiuvanti del diserbo
L'efficacia di un diserbo è data dalla forza della sostanza attiva e dei coformulanti, ma può essere amplificata grazie all'impiego di coadiuvanti, soluzioni in grado ad esempio di migliorare la bagnatura fogliare oppure di ottimizzare l'assorbimento e la traslocazione all'interno della pianta della sostanza diserbante.Nel campo sperimentale Diachem sono stati impiegati differenti prodotti, come ad esempio Vector, Agrumin, Soptech, Energizer Combi e Aminomix. Il primo è un coadiuvante liquido, a base di alcool isodecilico etossilato, con effetto bagnante e adesivante che abbassa la tensione superficiale e massimizza quindi la percentuale di soluzione fitoiatrica che si ferma sulle foglie.
Agrumin è un olio di paraffina, mentre Soptech è una miscela di alcoli grassi a catena lunga sotto forma di emulsione oleosa totalmente biodegradabile. Energizer Combi è un concime organico azotato fluido contenente amminoacidi liberi complessati ad una frazione di acido umico. Infine Aminomix è un concime organico azotato da epitelio animale idrolizzato in formulazione liquida.
"Ritengo che sia sempre più importante per una azienda produttrice di mezzi tecnici non solo provare i propri prodotti in campo, al fine di raccogliere dati sull'efficacia, ma anche attuare delle attività dimostrative e divulgative in modo da poter mostrare a tutti gli attori della filiera il proprio catalogo prodotti”, sottolinea Daniele Villa.