Dal 3 settembre prossimo si apriranno i lavori della 16° edizione del "Symposium on pesticide chemistry: advances in risk assessment and management" che si svolgerà all'Università cattolica di Piacenza fino al 5 settembre 2019.

Le sessioni di lavoro verteranno sui risultati delle ricerche di tutti i più importanti centri di ricerca privati e pubblici europei. Forte la presenza delle autorità europee e degli sponsor, Università cattolica del Sacro Cuore, Sipcam Oxon, AdamaBASF, Syngenta, Aeiforia, Enviresearch Foundation e Corteva, sponsor dell'appuntamento internazionale che permettono all'Italia di confermarsi capitale europea di questa scienza.

Il professor Ettore Capri dell'Università cattolica del Sacro Cuore presenta il Simposio e ne spiega gli obiettivi: "Per quasi un secolo gli scienziati di tutto il nostro Pianeta hanno condotto studi di campo e di laboratorio, in vivo e attraverso simulazioni, al fine di comprendere il destino e il comportamento dei prodotti fitosanitari, volgarmente chiamati pesticidi ed un tempo antiparassitari. Siamo partiti con sostanze semplici, minerali e vegetali, ma molto tossiche come il rame e i derivati dell'arsenico. Poi abbiamo sviluppato vere e proprie armi come il Ddt e i suoi simili, siamo arrivati ad avere migliaia di sostanze chimiche biologiche e di sintesi che hanno permesso l'evoluzione dell'agricoltura e il raggiungimento di un benessere collettivo su scala mondiale e locale".

"In un secolo però abbiamo imparato moltissimo - spiega Capri -, soprattutto che queste 'armi tecnologiche' vanno utilizzate con sapienza, con professionalità e regole. Grazie a questo binomio di conoscenza che è una base educativa per tutti, dal consumatore all'agricoltore, ha sviluppato le radici di una vera e propria scienza, oggi la più avanzata nel campo della sicurezza alimentare. E sebbene la sicurezza alimentare nel campo dei residui alimentari ed ambientale sia la più controllata è necessario un continuo miglioramento soprattutto negli usi e nella gestione dei prodotti fitosanitari da integrare nei programmi di sostenibilità delle aziende agricole e di interi territori".


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