Venerdì 14 maggio a Cesena, un convegno Assosementi fa il punto sulla produzione sementiera orticola nazionale, con particolare riferimento alla moltiplicazione delle piante allogame e alla nuova normativa Ue sui prodotti fitosanitari.
Con oltre 10mila ettari coltivati, l'Italia è leader in Europa e fra i primi produttori di sementi orticole a livello mondiale. La competizione internazionale però incalza, grazie soprattutto a costi di produzione più contenuti, così la qualità assicurata del 'prodotto semente' Made in Italy può diventare il vero fattore discriminante.
Per preservare questo plus valore, le ditte sementiere italiane devono poter contare - oltre che sulla propria riconosciuta professionalità - sull'efficienza dell'intero settore, in particolare delle istituzioni pubbliche, per i compiti loro attribuiti per i controlli fitosanitari e degli isolamenti delle colture.
La qualità delle sementi non può prescindere da una rigorosa gestione del territorio, che assicuri i necessari requisiti di isolamento fra le diverse colture (nello specifico le 'allogame') ed eviti danni da inquinamento genetico causati da impollinazioni incrociate.
Non è un caso se le coltivazioni di sementi orticole hanno la massima diffusione in Emilia-Romagna, dove l'amministrazione ha sempre dimostrato una particolare attenzione a queste tematiche, come dimostra una specifica legge per le coltivazioni sementiere.
In un mercato sempre più globalizzato, la qualità delle sementi si misura anche con l'aspetto fitosanitario.
Le problematiche legate alla sanità delle sementi, in effetti, impegnano fortemente le aziende sementiere: i controlli in campo delle coltivazioni 'portaseme', i certificati fitosanitari, le nuove disposizioni comunitarie riguardo lo scambio fra Paesi membri Ue di sementi destinate all'esportazione extra Ue, richiedono un elevato grado di attenzione da parte delle ditte.
La produzione di sementi e la loro circolazione è poi resa ancor più difficile dai provvedimenti di cancellazione o di limitazione d'uso degli agrofarmaci sulle colture, la cui normativa a livello comunitario è da tempo in via di evoluzione, e per la concia.
Alla Tavola rotonda parteciperanno rappresentanti del ministero delle Politiche agricole, dei servizi fitosanitari e degli assessorati agricoltura delle Regioni coinvolte, oltre che delle associazioni dei produttori (Coams) e delle ditte sementiere (Assosementi). Da un punto di vista politico-amministrativo, infatti, il secondo obiettivo cardine dell'incontro riguarda la costituzione di un tavolo permanente e di confronto per gli aspetti che riguardano il comparto sementiero e, più in generale, la filiera orticola.
© AgroNotizie - riproduzione riservata
Fonte: Assosementi